Il Piemonte Nord raccoglie il 16% della popolazione regionale, per un totale di 701.061 residenti, concentrati per la maggior parte nella provincia di Novara (52,7%).

Nel lungo periodo, la dinamica demografica presenta un moderato sviluppo della popolazione residente, ma a partire dal 2011 si evidenzia un calo progressivo degli abitanti, principalmente imputabile alla continua diminuzione delle nascite.

Tale calo, che nel corso del 2017 ha coinvolto circa 2.600 abitanti, viene in parte attenuato dall’afflusso di nuovi residenti di origine straniera (+1,6% nell’ultimo anno), a fronte di una stabilità della componente autoctona. All’interno di questo scenario, aumenta il divario fra la componente giovanile (in diminuzione del -0,8%) e la fascia senior della popolazione (in aumento del +0,6%), portando ad un aumento della pressione sociale.

Al 1° gennaio 2018, l’indice di vecchiaia del Piemonte Nord (214 anziani ogni 100 giovani) evidenzia un valore superiore alla media regionale (201,3), in modo particolare a Verbano Cusio Ossola (229,7) e Vercelli (234,3).

Nel corso dell’ultimo quinquennio, il tessuto imprenditoriale terziario del Piemonte Nord, costituito per la maggior parte (49,4%) da ditte individuali di ridotte dimensioni, ha mantenuto una certa stabilità, riuscendo a contrastare gli effetti di una crisi che ha coinvolto in gran parte il settore agricolo e industriale.

Nel corso del primo semestre del 2018, le attività terziarie (63,3% del totale economia) hanno registrato una crescita del +0,3% (+119 unità locali), trainata dai comparti del turismo (+1,7%) e dei servizi (+0,7%). Sono aumentate le imprese che investono nel territorio con l’apertura di nuove unità locali secondarie: se nel lungo periodo tale crescita è riconducibile ad un forte aumento delle filiali di aziende con sede “fuori provincia” (+13,8% negli ultimi cinque anni), nei primi mesi del 2018 tornano a crescere ad un tasso maggiore quelle provenienti da aziende con sede “in provincia” (+1,7%).

La domanda di lavoro terziaria è cresciuta del +10% rispetto al primo semestre del 2017, con un incremento di +3.281 posti di lavoro. Delle 36.020 assunzioni riscontrate nel settore, più dei ¾ (78,8%) è concentrata nel territorio dell’Alto Piemonte. Le aziende hanno assunto in prevalenza personale di sesso femminile (57,4%), con una propensione maggiore per i giovani sotto i 34 anni (50,7%).

Il tempo determinato (48,9%) e la somministrazione (18%) rimangono le modalità di assunzione più utilizzate, ma continuano a crescere anche gli altri contratti a termine, primi fra tutti quelli del lavoro intermittente (+27%), le cui assunzioni in un anno superano numericamente quelle del tempo indeterminato, e quelli del lavoro autonomo (+22,1%), con tassi di sviluppo molto superiori al livello medio regionale.

Un’economia terziaria salda, quindi, il cui tessuto imprenditoriale si sta lentamente adeguando alle trasformazioni in atto a livello globale e la cui domanda di lavoro continua a crescere. All’interno del settore, il comparto del commercio sembra quello più colpito dall’attuale congiuntura, rilevando un ulteriore calo delle imprese rispetto al 2017 (-0,7%, pari a -121 unità locali), con un maggior coinvolgimento delle attività al dettaglio (-0,9%) del Moda-Fashion (-1,8%) e segnali più evidenti nel territorio novarese.

Una nota positiva proviene tuttavia dal mercato del lavoro, che chiude in rialzo il semestre (+7,2%), in netta controtendenza con l’andamento osservato a livello regionale (-11,5%). Nei primi mesi del 2018, le attività commerciali del Piemonte Nord hanno attratto più lavoratori rispetto alle altre province della regione, più di ¾ dei quali assunti con un contratto a tempo determinato. Si tratta prevalentemente di donne (55,5%) e giovani con meno di 35 anni (59,8%), per la maggior parte impiegati nel commercio al dettaglio (70,4%, in crescita del +3,7%).

Nonostante il minor peso in termini di consistenza, il comparto turistico del Piemonte Nord si dimostra una vera forza motrice per l’economia del territorio. Fortemente caratterizzato da attività legate all’ambiente della ristorazione (71,6%), nel corso degli ultimi 5 anni ha manifestato una crescita del +3,5%, con l’apertura di +243 nuove realtà (più della metàdelle quali nel Verbano Cusio Ossola).

Anche i dati del primo semestre 2018 confermano tale trend, registrando un incremento del +1,7% (+120 unità locali) rispetto al 2017. La categoria “Bar e attività di ristorazione” copre più della metà della domanda di lavoro del settore, che si presenta in aumento del +21,1%. Le imprese hanno favorito l’ingresso di giovani lavoratori (56,2%), con una maggior propensione per il genere femminile (53,4%), e il numero di stranieri assunti cresce più velocemente rispetto al 2017, attestandosi al +26%. Le forme contrattuali più utilizzate sono quelle a termine: prime fra tutte, quella del tempo determinato (53,3%), ma si osservano incrementi sostanziali anche nella somministrazione (+116,6%) e nell’intermittente (+32,2%).

Il comparto dei servizi si dimostra quello più solido, mantenendo una crescita più contenuta dal punto di vista imprenditoriale (+0,7 rispetto al 2017, pari a +120 unità locali), ma costante nel lungo periodo. In controtendenza con il trend degli ultimi 5 anni, tornano ad aumentare i “servizi alle imprese” (+1,6%), apportando il maggior numero di imprese al settore, in gran parte attinenti ad attività di supporto alle funzioni d’ufficio.

Costante, invece, l’incremento dei “Servizi alla persona” (+0,6%) (categoria che occupa quasi la metà dei neoassunti del Piemonte Nord), fra i quali crescono in particolar modo quelli di assistenza sociale residenziale. Le aziende dei servizi continuano ad assumere più che negli altri comparti, con un incremento della domanda del +3% (fa eccezione di Verbano Cusio Ossola che manifesta una lieve riduzione del -1,8%).

Anche in questo comparto, gran parte dei contratti stipulati ha coinvolto la componente femminile della popolazione (61,3%), con una predilezione maggiore, però, per i lavoratori adulti tra i 35 e i 64 anni (55,5%). Di tutto il terziario, i servizi si dimostrano il settore più propenso all’assunzione di personale straniero (19,3%) e alla stipula di contratti a tempo indeterminato (12,6%), anche se la forma maggiormente utilizzata resta quella del tempo determinato (46,9%), in aumento del +8,7% rispetto al 2017.

FOCUS NOVARA

All’interno del quadro economico provinciale, il tessuto imprenditoriale del settore terziario mantiene una sostanziale stabilità nel corso del primo semestre 2018. In provincia di Novara, il tasso di variazione registrato corrisponde al +0,1%, per un totale di 25 unità locali in più rispetto al 31 dicembre del 2017. Nel bilancio semestrale, sono principalmente le filiali delle aziende con sede “in provincia” a crescere (+1,2%) e a compensare il calo delle “sedi d’impresa” (-0,2%). L’andamento dei singoli comparti rispecchia il trend rilevato nel complesso del Piemonte Nord.

Le imprese del commercio continuano a manifestare una certa difficoltà, nel superare una crisi che le vede protagoniste ormai da diversi anni. Solo nei primi mesi del 2018, il comparto perde -59 attività commerciali (-0,6%), per la maggior parte attinenti alla distribuzione al dettaglio del “Moda-Fashion” (-2,4%).

Il comparto turistico, nonostante rappresenti una quota minoritaria delle imprese terziarie, fornisce il maggior apporto di nuove realtà imprenditoriali al settore terziario ed evidenzia l’incremento più importante in termini percentuali (+1,4%, pari a +46 unità locali, il 56,5% delle quali provenienti dai settori minori, quali le agenzie di viaggi, l’organizzazione di convegni e fiere e il mondo dello sport e della cultura), confermando l’andamento positivo degli ultimi cinque anni.

L’ambiente dei servizi, infine, mantiene la sua solidità, contribuendo al saldo positivo del settore con l’apporto di +38 attività (+0,4%), più di metà delle quali (52,6%) inserite nell’ambito dei “Servizi alle imprese”. Dal punto di vista occupazionale, Novara evidenzia un tasso di crescita nella domanda di lavoro del +9,7% (più elevato di quello regionale di 3,2 punti percentuali) rispetto ai valori registrati nel primo semestre del 2017, impiegando il 49,4% delle assunzioni terziarie del Piemonte Nord.

Nei primi mesi del 2018, le aziende terziarie del territorio hanno favorito l’ingresso di 17.798 lavoratori, con una maggior propensione all’assunzione di giovani sotto i 35 anni (52,4%) e di donne (55,9%). La componente straniera risulta in forte aumento (+16,8%), più che nelle altre province o nel contesto regionale.

La forma contrattuale più utilizzata ai fini dell’assunzione è stata senz’altro il tempo determinato (47,1%), anche se l’incremento maggiore rispetto al 2017 si osserva nella formula del lavoro autonomo (+27,6%), che in termini di assoluti (1.753 contratti) si avvicina al numero di assunzioni registrate nel primo semestre 2018 dal tempo indeterminato (1.897 contratti), un fenomeno isolato se confrontato con i trend riscontrati nelle altre province.

Le imprese dei servizi evidenziano la domanda di lavoro più alta, assorbendo il 51,6% degli assunti del settore terziario, ma il comparto turistico è quello che mostra la crescita più accentuata (+25,9%) rispetto allo stesso semestre del 2017.

FOCUS VERBANO CUSIO OSSOLA

Nel corso del primo semestre 2018, il tessuto imprenditoriale del settore terziario si dimostra più florido che nelle altre aree territoriali del Piemonte Nord. La provincia di Verbano Cusio Ossola, difatti, registra un tasso di variazione del +0,9%, corrispondente ad un numero complessivo di 89 unità locali in più rispetto al 31 dicembre del 2017.

Nel bilancio semestrale, sono prevalentemente le filiali delle aziende con sede “in provincia” a contribuire alla crescita del settore (+3,5%), con l’apporto di ben il 50,6% delle nuove realtà imprenditoriali. L’andamento dei singoli comparti rispecchia il trend rilevato nel complesso del Piemonte Nord. Perdura la difficoltà delle imprese del commercio nel recuperare gli effetti di una crisi oramai consolidata.

Anche se in misura nettamente inferiore rispetto alle altre province, nei primi mesi del 2018, il comparto perde -12 attività commerciali (-0,3%), per la maggior parte inerenti alla distribuzione all’ingrosso (-1%) e a quella al dettaglio del “Moda-Fashion” (-0,4%). Il comparto turistico conferma il buon andamento degli ultimi cinque anni, evidenziando la crescita più elevata in termini percentuali (+2,4%, pari a +54 unità locali, il 53,7% delle quali provenienti dal mondo della ristorazione) e apportando il maggior numero di nuove attività al settore terziario, sia rispetto agli altri comparti che alle altre province del Piemonte Nord.

Anche le aziende dei servizi contribuiscono in maniera sostanziale al bilancio del semestre, facendo confluire nel settore un totale di +47 realtà (+1,3%), il 42,6% delle quali lavora nel campo dei “Servizi alle imprese”.

Dal punto di vista occupazionale, Verbano Cusio Ossola evidenzia il minor tasso di crescita della domanda di lavoro nell’area del Piemonte Nord (+8,3%), rispetto ai valori registrati nel primo semestre del 2017, anche se esso risulta comunque più elevato di quello rilevato in regione (+6,5%). Nei primi mesi del 2018, le aziende del territorio hanno favorito l’ingresso di 10.601 lavoratori (il 29,4% delle assunzioni terziarie del Piemonte Nord), con una maggior propensione per la fascia d’età che va dai 35 ai 64 anni (52,3%) e per il genere femminile (58,6%).

La componente straniera risulta in crescita (+9,3%), ad un tasso leggermente inferiore di quello regionale. La forma contrattuale più utilizzata ai fini dell’assunzione è stata quella del tempo determinato, che ha coinvolto più della metà dei nuovi lavoratori (58,8%), anche se l’incremento maggiore rispetto al 2017 si osserva nel lavoro “a chiamata” (+33,2%), che in termini di assoluti (1.537 contratti) supera le assunzioni della somministrazione (1.281 contratti) sostenute nel corso del primo semestre 2018.

Le imprese del turismo evidenziano la domanda di lavoro più alta, assorbendo il 57,3% degli assunti del settore terziario, ma è sorprendentemente il comparto del commercio a segnare la crescita percentuale più importante (+14,1%) rispetto allo stesso semestre del 2017.