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La Sfinge, essere mitologico con il corpo leonino e la testa umana, di falco (ieracosfinge) o di capra/ariete, talvolta dotato di ali, ha una storia molto antica.

Il tema della sfinge è apparso in Egitto a Giza per la prima volta nel periodo della 4° dinastia del Medio Regno, grazie a Djetef Ra, successore di Cheope, mentre il significato del nome sarebbe da ricondurre al termine greco Sps Ankh, cioè “immagine vivente”; infatti il geroglifico di questa parola raffigura il leone sostituito dall’immagine della Sfinge stessa.

Nella mitologia egizia era un monumento costruito vicino alle grandi piramidi come un simbolo, per augurare una lunga vita nell’aldilà al faraone.

Durante l’epoca della IV dinastia le statue raffiguranti la sfinge erano di fronte ai luoghi sacri, come guardiani, o poste a protezione delle vie di collegamento tra i vari templi, come presso il tempio di Karnak e quello dedicato al dio Ptahand dell’antica Menfi.

Una di queste vie ospita novecento sfingi con teste di ariete, che rappresentano Amon, e si trova a Tebe.

Secondo la storia dei faraoni antichi la sfinge aveva un valore molto storico e culturale, sacro per la maggior parte dei re che hanno governato l`Egitto.

Fin dalla seconda metà della XII dinastia, la maggior parte delle regine e principesse volle una sfinge a loro dedicata, e iniziarono quindi a essere rappresentate anche delle sfingi femminili.

La più celebre delle statue femminili è quella della regina Nefertiti, scoperta nella parte orientale del complesso di Karnak, nelle vicinanze del tempio dedicato al dio Aton e s’ipotizza che la prima sia stata quella raffigurante la Regina Hetepheres II della quarta dinastia.

Ma la Sfinge per antonomasia, la più famosa, è una statua dal corpo di leone e testa umana costruita dal faraone Khafra, uno dei sovrani della IV dinastia, fa parte della necropoli di Giza, è lunga 73,5 metri, alta 20,22 metri e larga 6 metri, sulla riva occidentale del Nilo ed è rivolta verso est, è situata nella parte nord del complesso delle piramidi.

Il monumento è diventato un simbolo dell’Egitto, e viene frequentemente rappresentata su francobolli, monete e documenti ufficiali.

Ma le sfingi continuarono a essere costruite fino al periodo greco-romano e molti imperatori ne vollero alcune dedicate, che avrebbero poi raggiunto Roma e decorato città e palazzi dell’impero.

Inoltre molti faraoni fecero scolpire le loro teste sulle sfingi anche per mostrare la loro stretta relazione con la potente divinità solare Sekhmet, che era una leonessa.

Tra le più famose sfingi egiziane ci sono quella del faraone Hatshepsut, che si trova al Metropolitan Museum of Art di New York, e la sfinge di Menfi, all’interno del museo a cielo aperto di Menfi.