Fino al 7 novembre 2021 lo spazio Mudec Photo del Mudec, il Museo delle Culture di Milano, ospita la mostra Tina Modotti: donne, messico e libertà.

Curata da Biba Giacchetti con il Comitato Tina Modotti di Udine e già rimandata per il prolungarsi dell’emergenza sanitaria, l’esposizione fa parte del palinsesto I talenti delle donne del Comune di Milano.

Artista, sublime e impegnata, Tina Modotti fu una fotografa che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia contemporanea, e oggi i suoi celebri scatti fanno parte delle collezioni dei più importanti musei del mondo e la sua fama è planetaria.

Attrice, modella e amante del grande Edward Weston, Tina plasmò la sua creatività nel rinascimento artistico messicano post-rivoluzionario, nel contesto delle avanguardie estridentiste, nella frequentazione di pittori e poeti, con nomi che vanno da Frida Kahlo a Diego Rivera, da Pablo Neruda a Rafael Alberti e Pablo Picasso.

La creatività della Modotti, espressa nei pochi anni che potè dedicare alla fotografia, racconta ancora adesso uno spirito libero e anticonformista con una bellezza mozzafiato, alla quale lei stessa assegna ben poca importanza.

Visse negli Stati Uniti, in Messico, in Europa e in Russia e s’impegnò in prima linea per portare soccorso alle vittime civili di conflitti come la Guerra di Spagna, condivise la vita del politico Vittorio Vidali, e al contrario del suo compagno non poté mai tornare alla sua amata terra natale, a Udine, a causa delle sue attività antifasciste e della morte prematura, avvenuta ad appena quarantasei anni.

Ma fu proprio grazie a Vidali, divenuto poi senatore, che negli anni Settanta ebbe inizio la riscoperta dell’archivio artistico della Modotti, e con la nascita del Comitato Tina Modotti si avviò la ricostruzione della collezione più esaustiva delle sue opere e dei documenti che riguardano la sua vita avventurosa.

La mostra al Mudec presenta stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina Modotti resi disponibili da Vidali, lettere, documenti della sorella di Tina e filmati d’epoca, per incontrare da vicino uno spirito libero che ha attraversato la miseria e la fama, l’arte e l’impegno sociale, l’ingiustizia persecutoria, ma anche l’ammirazione sconfinata per il rispetto di sé stessa, del suo pensiero, e della sua libertà.

Orari:

Lunedì 14.30 – 19.30

Martedì – domenica 10.00 – 19.30, con l’ultimo ingresso un’ora prima.