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Di nuovo in sala ma nel rispetto nelle misure di sicurezza, parte la 39esima edizione del Torino Film Festival, che si aprirà il 26 novembre con la proiezione di Sing 2 e chiuderà il 4 dicembre con Aline, il film di Valérie Lemercier ispirato alla vita e alla carriera della cantante Céline Dion.

Verranno proiettati in totale 181 film. dei quali 18 lungometraggi, 14 mediometraggi, 59 cortometraggi, 68 anteprime mondiali, 14 anteprime internazionali, 4 anteprime europee e 53 anteprime italiane.

A valutare i film in concorso ci sarà una giuria di prestigio, con presidente la regista ungherese Ildikó Enyedi, già Orso d’oro al Festival di Berlino 2017 e, tra gli altri giurati, Alessandro Gassman.

Il concorso principale vedrà 12 produzioni e coproduzioni da moltissimi Paesi di ogni parte del mondo con temi impegnativi, storici, politici e di diritti umani, tutti meritevoli di grande attenzione. Tra questi un solo prodotto italiano, Il muto di Gallura di Matteo Fresi, che racconta di una faida ottocentesca tra famiglie rivali, in un clima tra il western e il misterioso.

Ci sarà un’importante anteprima internazionale, Une jeune fille qui va bien di Sandrine Kiberlain, attrice e ora anche regista, francese di origine polacca, che racconta di Irène, una giovane ebrea francese, durante l’occupazione nazista e la persecuzione degli ebrei.

In Torino 39 Corti saranno proposti 9 cortometraggi più uno fuori concorso, girato presso il Museo Casa Mollino, l’appartamento appartenuto al grande architetto Carlo Mollino (Torino, 6 maggio 1905 – Torino, 27 agosto 1973) sito nel cuore di Torino.

Ci saranno tre sezioni di documentari in concorso: internazionali, italiani, e la sezione Noi con focus su azione collettiva, spazio e discorso pubblico.

Da non perdere è Back To Life, sul film che hanno fatto la storia del cinema, tra questi la versione restaurata di Santa Maradona, opera prima di Marco Ponti, del 1996, mentre Luce sul Piemonte vedrà i filmati dell’archivio storico Luce che raccontano la storia di Torino e del Piemonte, conservati sul sito archivioluce.com.

Infine ci sono La stanze di Rol, su luoghi ignoti, spazi imprevisti, geometrie non omologatem Incubator  per nuove, inedite forme di cinema e Mastreclass, le conversazioni con protagonisti e protagoniste del cinema contemporaneo, in collaborazione con Università di Torino, Politecnico di Torino, Accademia di Belle Arti di Torino e Conservatorio di Torino da cui provengono alcuni studenti che partecipano attivamente agli incontri.