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Fino al 24 aprile, il m.a.x. museo di Chiasso, in Svizzera, propone la mostra Treni tra arte. Grafica e design, su come uno dei mezzi di trasporto più rivoluzionari nella storia della mobilità abbia influenzato l’arte, la grafica e il design per tutto il Novecento, fino ai nostri giorni.

L’esposizione, curata da Oreste Orvitti, direttore del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, Napoli-Portici, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x museo, presenta un percorso all’interno dell’universo ferroviario, tra opere d’arte, manifesti, oggettistica di design, dépliant, cartoline, modelli ferroviari, treni storici e molto altro ancora.

Una rassegna che ha un particolare significato anche per il luogo che la ospita, infatti il Ticino e Chiasso, con la sua stazione internazionale, al confine con l’Italia, hanno giocato un ruolo di mediazione fra appartenenze nazionali e culturali, sia verso l’Europa continentale sia verso il Mediterraneo.

Chiasso, in particolare, ebbe un notevole sviluppo in stretta correlazione con la ferrovia, come lo fu in Europa e America, dove già sul finire dell’Ottocento l’avvento e l’affermazione della ferrovia hanno contribuito alla crescita economica, sociale e culturale di un paese, e allo sviluppo e alla condivisione d’idee, conoscenze e possibilità d’incontro.

Molti pittori, da Joseph Turner nel 1844 al futurista Fortunato Depero nel 1924, hanno raffigurato la locomotiva come il simbolo della velocità e del progresso e al m.a.x museo di Chiasso si possono ammirare opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero e Filippo Tommaso Marinetti.

L’età dell’oro delle locomotive a vapore della Belle Époque vide la realizzazione dell’Orient Express, dove tutto l’arredo è disegnato per garantire il massimo comfort e bellezza

La comunicazione visiva avviene attraverso la réclame, grazie al manifesto e alla carta stampata, veicolata su cromolitografia degli artisti di inizio Novecento, come Leopoldo Metlicovitz, Achille Luciano Mauzan, Daniele Buzzi, Plinio Codognato, o il mitteleuropeo Emil Schulthess, fino a Louis Koller e François Jacques.

Una sezione, che s’inserisce nella dodicesima Biennale dell’immagine di Chiasso, è dedicata a cartoline e fotografie storiche, ai treni e alla ferrovia, per evidenziare l’evoluzione del ruolo della cittadina di confine.

Il visitatore può proseguire il percorso anche all’esterno del museo, infatti all’interno della stazione ferroviaria internazionale di Chiasso, a partire dalla fine di ottobre, c’è un’esposizione di fotografie vintage, e nel comprensorio della stazione FFS di Chiasso, in zona Rampa sono esposti alcuni convogli storici, dove il pubblico potrà visitare e calarsi nell’atmosfera dell’epoca.

Sulla terrazza del m.a.x. museo è visibile un particolare allestimento intitolato Hominidi, Homini, Homo curato da The Boga Foundation.

L’esposizione è in collaborazione con FFS Historic di Windisch, il Museum für Gestaltung di Zurigo, il Verkehrshaus di Lucerna, Swiss Railpark di Biasca, il MASI di Lugano, l’Istituto Svizzero di Roma, la Galleria Baumgartner di Mendrisio, e nasce come progetto integrato di mostra con il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, Napoli-Portici.