Appena fuori provincia, dopo Voghera si trova Tortona, e arrivando, anche da lontano, si vede brillare, soprattutto in una giornata di sole, una madonnina dorata che domina le colline circostanti.
Il Santuario di Nostra Signora della Guardia, che si trova nel centro di Tortona è situato dove, fin dall’anno 1000, era stata edificata una chiesa dedicata alla Beata Vergine delle Grazie, guidata dai Benedettini e poi dai Francescani, e che nel 1607, venne ampliata e rimodernata con pianta a croce greca.
Nel 1802, dopo la soppressione degli ordini ecclesiastici da parte di Napoleone, il santuario fu trasformato in edificio privato, anche se una parte restò adibita a chiesa dove continuare ad onorare la Madonna.
Fu proprio lì che nel 1893 Don Orione aprì quello che sarebbe stato il primo collegio per ragazzi della sua congregazione.
Il 29 agosto del 1918 Don Orione fece voto di edificare un grande Santuario consacrato alla Madonna, qualora i soldati del suo quartiere fossero ritornati sani e salvi dal fronte.
Solo otto anni dopo, il 23 ottobre del 1926, il Cardinale Carlo Perosi benedisse la prima pietra del Santuario, e nel 1931 la chiesa veniva inaugurata dal Vescovo Grassi.
Il 24 agosto del 1991 il Santuario e’ stato dedicato dal Vescovo Luigi Bongianino alla Beata Vergine Madre di Dio, con il titolo di Madonna della Guardia, e nello stresso anno è stato insignito del titolo di Basilica Minore dal papa Giovanni Paolo II.
La chiesa è stata edificata in uno stile gotico – bizantino su un progetto del Monsignore Spirito Maria Chiappetta, ed è dotata di una pianta centrale con volte sorrette da dodici colonne in marmo con una serie di capitelli floreali sulle virtù di Maria, scolpiti dallo scultore Angelo Barbieri. La luce è filtrata da una serie di vetrate policrome sui misteri della fede e le gesta dei santi.
Nell’abside si trova il tempietto della Madonna scolpito in marmo policromo, con le volte ricoperte da mosaici d’oro, mentre nel presbiterio si trova l’altare maggiore in marmo.
La cripta, dedicata all’Addolorata e al ricordo dei defunti, custodisce il sepolcro in cui riposò per ben 40 anni San Luigi Orione, ora posto in una teca di vetro, nella navata di destra, oltre alle tombe di Don Sterpi e Don Gasparri.
Nella sala dei ricordi si trova una serie di quadri ad olio che raccontano la vita di San Orione, mentre al centro si può notare una statua in bronzo di Arrigo Minerbi, raffigurante Don Orione morente.
La torre monumentale, voluta dal successore di Don Orione Don Carlo Pensa, fu iniziata nel 1955 e progettata dall’ architetto Bartolomeo.
Alla sua sommità si trova una statua della Vergine, ideata da Narciso Cassino, che è alta 14 metri, ed è composta da del bronzo fuso ricoperto d’oro.