Palazzo Ducale ospita fino al 1 novembre la mostra Obey fidelity. The art of Shepard Fairey, che incrocia quattro punti tematici, Donna, Ambiente, Pace, Cultura , ricreando a Palazzo Ducale una passeggiata nella notte metropolitana.

Le opere in mostra sono una conversazione urbana tra messaggi militanti, visioni pacifiste, passioni solidali, per riflessioni sui temi umanitari, sui passaggi esistenziali, sulle utopie sociali, sui valori di giustizia al di sopra delle leggi.

L’esposizione, a cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, permette conoscere il lavoro di uno degli street artist più famosi al mondo, la cui fama a livello mondiale è legata alla realizzazione del manifesto con l’immagine stilizzata in quadricromia di Barack Obama, divenuto nel 2008 l’icona della campagna elettorale del presidente degli Stati Uniti.

In mostra ci sono serigrafie e litografie provenienti da collezioni private che fanno di Obey il prototipo del nuovo artista, dove i temi scottanti si affrontano con simboli e intelligenza visiva, con l’impatto rapido di un messaggio in cui riconoscersi.

Tra queste We the people – defend dignity, con il sentimento xenofobo, razzista e anti-immigrati promosso dall’attuale amministrazione statunitense, che fa parte di una serie di tre ritratti per la campagna We the People, tenutasi in concomitanza con la Marcia delle Donne, la più grande protesta di un solo giorno nella storia degli Stati Uniti.

La rosa rossa, che rende unico il ritratto della giovane e bellissima immigrata, è legata alla moda Xicana e Mexicana, dai ballerini di danza folcloristica ai fiori che adornano le donne durante il Dia de los Muertos.

Ma i riferimenti all’attualità sono continui nell’opera di un artista figlio di un medico e di un agente immobiliare, cresciuto nella Carolina del Sud, dove ha seguito studi artistici e nel 1988 si è diplomato presso l’Accademia d’Art, come Angel of Hope and Strength dove un’infermiera con ali celestiali e una fiaccola in mano, evoca gli eroi che hanno combattuto l’epidemia di covid-19. e Angela Davis, figura fondamentale per il movimento afroamericano degli anni Settanta, accusata di cospirazione, rapimento e omicidio in relazione al fallito tentativo di un gruppo di attivisti delle Black Panthers di liberare il detenuto nero George Jackson in un’aula di tribunale, ma divenne così popolare da mobilitare un gran numero di persone che si riunirono in comitati e organizzazioni, non solo negli Stati Uniti ma anche in molti altri paesi.

Obey la ritrasse più volte contribuendo a creare il mito di donna afroamericana, simbolo sia del femminismo che dell’uguaglianza razziale.

Orari:

Dal martedì alla domenica, 10.00 – 19.00

Lunedì chiuso

Biglietti online: www.vivaticket.it

In biglietteria:

Intero: €.8

Ridotto: €.6

Bambini dai 6 ai 14 anni: €.3

La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura