elder 3430966 960 720

Una pianta dalla storia ricca di mistero…

Il sambuco comune o Sambucus nigra è un albero di media grandezza, presente in tutto il continente euroasiatico, che appartiene alla famiglia delle Caprifoliaceae, predilige luoghi soleggiati e incolti ma è anche presente in prossimità di corsi d’acqua e zone umide.

Questa pianta ha foglie decidue, composte, imparipennate, formate da 5-7 foglioline di forma ovale e margine seghettato che emettono un odore sgradevole, se strofinate, mentre i fiori sono bianchi, stellati, lievemente profumati e riuniti in ombrelle terminali cui seguono frutti prima rossi poi neri a maturità, globosi e commestibili; la corteccia è di colore grigio chiaro.

Tutte le parti della pianta sono velenose per la presenza di cianuro e vari altri alcaloidi, con l’eccezione dei fiori, usati nella tradizione dei popoli nordici per preparare frittelle o pani aromatizzati e anche in alcuni paesi della Sicilia come Troina e le bacche mature, raccolte in autunno, dal sapore aspro e intenso che sono utilizzate per aromatizzare liquori come il rosolio di sambuco e in Abruzzo per produrre la sambuca, un liquore a base di anice ma con estratti ottenuti dal fiore di sambuco.

A quest’albero si attribuivano un tempo poteri magici legati ai riti funebri ed era utilizzata come pianta capace di proteggere da demoni e streghe, infatti, un albero di sambuco era sempre presente presso le case contadine o i monasteri.

Le proprietà curative del sambuco erano così apprezzate nel passato che in Austria l’albero veniva chiamato Farmacia degli Dei e la tradizione contadina imponeva di inchinarsi sette volte al cospetto di un sambuco perché dalle sue parti si potevano estrarre potenti medicamenti, fiori, con funzione depurante, frutti utilizzati contro bronchite e mali da raffreddamento, foglie con impacchi per la pelle, corteccia come riequilibrante intestinale, radici sotto forma di decotto contro la gotta, resina contro le lussazioni e infine germogli contro le nevralgie.

Dal legno soffice dei rami, svuotati del midollo, si ottenevano fischietti o flauti ai quali si attribuivano poteri magici capaci di proteggere da sortilegi e magie, ma il ramo doveva essere tagliato in un luogo silenzioso lontano dal canto del gallo, che avrebbe reso roco il suono dello strumento.

Il sambuco è una pianta molto popolare nella tradizione dei paesi scandinavi, infatti, una favola di Hans Christian Andersen è la nota Madre Sambuco, dove si ribadisce la tradizione di utilizzare the ai fiori di sambuco contro le malattie da raffreddamento.