Una delle voci più belle della musica inglese degli anni Sessanta e Settanta…
Alexandra Elene MacLean Denny nacque a Wimbledon il 6 gennaio 1947 e, dopo aver studiato al Kingston Art College, diciottenne cominciò a esibirsi come solista, per voce e chitarra acustica, nei principali locali londinesi del circuito cantautorale e folk revival.
In quell’ambiente conobbe altri giovani talenti di belle speranze come John Renbourn, Bert Jansch e Danny Thompson, poi membri dei Pentangle, e il cantautore americano Jackson C. Frank, con cui ebbe una breve relazione che le lasciò in eredità un piccolo classico, Blues run the game, che fu il pezzo forte del suo primo repertorio.
Una breve militanza nel quartetto di Johnny Silvo e le frequentazioni con la star del folk revival Alex Campbell le fruttarono nel 1967 le prime incisioni per una piccola etichetta, la Saga Records. Poco dopo Dave Cousins, affascinato da una sua performance al folk club Troubadour, le propose di unirsi al gruppo degli Strawbs.
Sandy accettò, ma dopo alcune registrazioni effettuate in Danimarca, pubblicate solo nel decennio successivo, capì che la sua personalità era troppo esuberante per restare ingabbiata in un progetto di pop folk commerciale.
Per qualche tempo si parlò di un suo possibile ingaggio nei Pentangle, ma fu il talent scout americano Joe Boyd a convincerla a entrare nei Fairport Convention, uno dei gruppi sotto contratto con la sua giovane agenzia di management artistico, Witchseason, come lo erano Nick Drake e la Incredible String Band.
Accanto al chitarrista Richard Thompson, al bassista Ashley Hutchings e poi al violinista Dave Swarbrick, la Denny contribuì alla svolta epocale del gruppo, da risposta inglese ai Jefferson Airplane ad inventore del folk rock inglese, come la Band di Robbie Robertson fece nei confronti della musica americana delle radici.
Unhalfbricking, sulla cui copertina comparvero i genitori di Sandy, Neil e Edna, e Liege and Lief contengono alcune delle migliori interpretazioni e canzoni dell’artista inglese, la più celebre di queste è Who knows where the time goes, già incisa in una prima versione ai tempi degli Strawbs e diventata popolare in America grazie all’interpretazione di Judy Collins.
Dopo meno di un anno e mezzo e contro il parere di Boyd, Sandy formò una nuova band col compagno Trevor Lucas, ma anche il nuovo gruppo, con il nome di Fotheringay, si sciolse dopo aver pubblicato l’album omonimo nel 1970.
I musicisti di quella band, accanto al coproduttore Richard Thompson, anche lui nel frattempo uscito dai Fairport, lavorarono al primo album solista della Denny, The North Star Grassman and The Ravens.
Nei primi anni Settanta Sandy divenne una celebrità nel mondo del rock grazie all’ingaggio nella prima versione teatrale di Tommy degli Who e soprattutto al cameo nel quarto disco dei Led Zeppelin, dove duettò con Robert Plant nella ballata The battle of Evermore.
Apprezzatissima da colleghi come Frank Zappa, Pete Townshend e Lowell George, non riuscì però a diventare una star, nonostante gli sforzi profusi dalla casa discografica e dai collaboratori, complice anche un atteggiamento ambivalente.
Sandy del 1972, prodotto da Lucas e con un ritratto del fotografo David Bailey in copertina, fu lo sforzo più evidente in questo senso, ma né quel disco né i successivi Like An Old Fashoined Waltz del 1973 e Rendezvous del 1977, dove si cimentò in una cover di Candle in the wind di Elton John, riuscirono nell’intento.
Nel frattempo, a metà anni Settanta, Sandy era tornata per poco nei Fairport accanto a Trevor, ora sua marito, prima in tournée e poi in studio per l’album Rising For The Moon, ma le vendite non furono molto confortanti.
Dopo la nascita della figlia Georgia, nel luglio 1977, per proteggere la neonata dalla crescente inaffidabilità della madre, Trevor Lucas fuggì in Australia con l’intenzione di affidare la piccola ai suoi genitori.
Sandy, scossa dall’accaduto e preda di forti emicranie, nella mattina del 17 aprile 1978, cadde sulla scalinata dell’appartamento che la ospitava e fu ritrovata priva di conoscenza, morirà quattro giorni dopo in ospedale, appena trentunenne, a causa delle conseguenze di un’emorragia cerebrale.