albero natale arzachena

Tra una pista di pattinaggio, un’area street food  il grande albero di Natale al centro della piazza, i momenti clou del Natale di Arzachena, in Sardegna, sono stati realizzati dal Comune, grazie alle proposte che arrivano dalle associazioni. 

Il programma Da Natali a Li Tre Re 2022/2023 è promosso dall’assessore allo Sport e Spettacolo, Nicoletta Orecchioni, e dall’assessore al Commercio e Turismo, Claudia Giagoni.

Scopo prioritario è creare un programma attrattivo per i più piccoli con laboratori artistici e di valorizzazione delle tradizioni da ospitare nel centro storico, con uno spazio anche ai ragazzi, ma al parco di Tanca di Lu Palu, con una pista pattinaggio con eventi musicali e street food per creare un’area dedicata al divertimento e animare un altro angolo del paese.

L’albero di Natale per l’inaugurazione del calendario l’8 dicembre e le luminarie per il centro e i borghi sono già stati scelti e si cercherà di prestare una particolare attenzione al risparmio energetico con utilizzo di luci a Led, prevedendo anche una limitazione degli orari di accensione, per non rinunciare agli impianti luminosi per creare la giusta atmosfera e non mancherà una sorpresa dedicata al centenario dall’autonomia di Arzachena.

Una grande novità di quest’anno sarà l’apertura del villaggio di Natale fin dal 19 novembre , aperto fino al 6 gennaio,  con il mercatino di prodotti tipici e con gli hobbisti, che avranno la possibilità di proporre le proprie creazioni in tempo per gli acquisti di Natale.

Il nome di Arzachena è attestate, dal 1341, con le forme Arsequen e Aersequene.

Di origine protosarda, il toponimo non è di chiaro significato e forse fa riferimento alla profonda insenatura a V che si apre sulla costa gallurese, secondo altri deriva dal nome personale femminile Arzachena, formatosi dal nome bizantino di origine persiana Arsace(S) o Arsaceni.

Abitata in età preistorica, la città mostra tracce della cosiddetta cultura di Ozieri e  in epoca romana fu un centro importante.

Nel corso dell’XI secolo, quando era parte del Giudicato di Gallura, ebbe  un ruolo importante tra le ville della curatoria Unale e, verso la fine del 1200,  divenne possedimento del comune di Pisa, poi nel 1326 venne conquistata dagli Aragonesi e dal 1376 venne   abitata da soli pastori a causa della decimazione della popolazione avutasi in seguito a pestilenze, carestie e incursioni barbaresche.

Il nuovo borgo si formò nel 1700 attorno a una chiesa e fino alla fine dell’Ottocento contava poche case, a trasformarlo fu il forte sviluppo turistico, avviato negli anni Sessanta del Novecento, con la costituzione del Consorzio Costa Smeralda.

Da vedere sono i numerosi resti risalenti alla civiltà eneolitica; una stazione di origine anteriore all’età nuragica, la tomba dei giganti di Capichera,  la necropoli di Li muri, con ceramiche dell’età del ferro, ruderi di fortificazioni megalitiche, il tempietto nuragico Malchittu, i nuraghi La Prisciona e Albucciu, la parrocchiale di Santa Maria della Neve, dal campanile cuspidato e la chiesa di Santa Lucia.