Maggio Libro dOre di Enrico VIII Francia 1500 circa Morgan

Maggio è il quinto mede del calendario gregoriano, con un nome derivato dall’antica divinità romana Maia, dea della fecondità e del risveglio della Natura in primavera, cui il dio Vulcano regalava una scrofa gravida in segno di fecondità.

Con i secoli Maia divenne parte di un culto ancestrale della Madre Terra venerata dagli antichi abitanti del Lazio, legata alla fecondità e all’abbondanza e, tra la fine di aprile e gli inizi di maggio,  si venerava nell’Antica Roma un’altra dea, Flora, signora  delle messi e della fioritura degli alberi da frutto, che fu associata a Pomona, custode di orti e giardini.

Durante questi giorni, si svolgevano i Ludi Floreales o Floralia, tra danze, canti, spettacoli teatrali, giochi, libagioni in modo che la terra desse i suoi frutti in abbondanza.

Ma Maggio è un mese di grande ricchezza di fiori, colori, canti di uccelli e ronzare di insetti, dove le tiepide serate consentono di godersi i profumi e i suoni della stagione primaverile, mentre iniziano a maturare i primi frutti, dalle ciliegie alle fragole, dalle albicocche alle nespole del Giappone.

Nell’orto si possono cogliere fave, rucola, insalate novelle e ravanelli, mentre fioriscono pomodori, zucchine, peperoni, melanzane ed altro e nei campi i cereali  hanno già spigato.

Il primo Maggio è una festa molto importante nel calendario celtico e neopagano, che vede l’inizio della seconda metà dell’anno, quella luminosa, in quanto i Celti dividevano l’anno solare in una parte luminosa e in una oscura,

Questa festa ha il  nome di Beltain o Beltane, che in gaelico significa “fuoco luminoso” è anche il nome in gaelico irlandese del mese di Maggio ed in Irlanda è considerato il primo giorno di primavera.

Fonti gaeliche del X secolo affermano che i druidi accendevano dei falò sulla cima dei colli e che conducevano attraverso questi il bestiame del villaggio sia per purificarlo che in segno di buon augurio.

Nel Druidismo, Beltane indica una delle otto festività legate al ciclo delle stagioni, legata alla celebrazione di Calendimaggio, sia per il significato di festa della fertilità che per i rituali .

Beltaine è celebrato con una rappresentazione rituale dell’unione fra il Dio e la Dea che portano la rinascita nella natura, mentre il Calendimaggio o Cantar maggio è una festa stagionale che si tiene per festeggiare l’arrivo della primavera in molte regioni d’Italia come simbolo del ritorno alla vita e della rinascita come la Liguria, la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Toscana e l’Umbria.

La funzione magico – propiziatoria di questo rito è spesso legata a una elemosina dove, in cambio di doni i Maggianti cantano strofe benauguranti agli abitanti delle case che visitano, mentre il simbolo della rinascita primaverile sono gli alberi, come l’ontano e il maggiociondolo,  che accompagnano i maggerini e i fiori con cui i partecipanti si ornano e che vengono citati nelle strofe dei canti.

In particolare la pianta dell’ontano, che cresce lungo i corsi d’acqua, è vista come il simbolo della vita ed è per questo che è spesso presente nel rituale.