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Come ogni anno la fine del periodo delle festa in Veneto vedrà il ritorno del grandi falò dell’Epifania.

A  Jesolo la tradizione del Pan e Vin si rinnoverà venerdì 5 gennaio 2024, quando alle 17.30 si accenderanno due falò,  uno nel Centro storico di Jesolo Paese e uno nel Borgo delle Meraviglie di Cortellazzo e sarà possibile trascorrere un piacevole momento in compagnia assaggiando la pinza ed il vin brulé, inoltre non mancheranno cioccolata calda per tutti e calzette della Befana per i bambini.

La Pro Loco di Chiarano in collaborazione con l’Amministrazione Comunale promuove per il 5 gennaio 2024 El Panevin, un evento per stare assieme e onorare la tradizione con i vari pronostici per l’anno nuovo.

Tutto il ricavato della giornata andrà devoluto ai Comitati genitori della Scuola dell’infanzia-primaria e secondaria di Chiarano e Fossalta Maggiore, a sostegno delle attività formative.

Alle  16.30 ci sarà il ritrovo con tutti i bambini e alle  17 Storia della Befana animata con Babbo Natale, elfi e arrivo della Befana.

Per le  18 è previsto lo spettacolo Artemagia con il mago Andrea e Martina, alle  20.30 l’accensione del falò presso gli impianti sportivi con arrivo della Befana e l’estrazione della lotteria all’interno della palestra comunale alle  21.

La sera del 5 gennaio di ogni anno in Veneto si accende il Panevin, che simboleggia la stella cometa che illuminò la strada ai Re Magi, proprizia il nuovo raccolto e brucia tutto il male che c’è sulla terra.

Un tempo i contadini amavano guardare in che direzione si dirigevano  le faville per trarre auspici per il nuovo anno appena iniziato, mentre la tradizione vuole che in occasione del panevin siano  distribuiti pinza e vin brulè.

Rimasta intatta come rituale da svolgersi nella vigilia dell’Epifania, ancor oggi la fiamma del falò simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio.

Le origini del panevin sono parte di un rito che coinvolge il fuoco e la terra, poi influenzato dalla fede cristiana che ne ha voluto vedere il mezzo per illuminare la via ai Re Magi che si erano smarriti, mentre i contadini in cerchio cantavano varie formule augurali.

Originariamente il panevin celebrava il solstizio d’inverno che, secondo il Calendario Giuliano, cadeva il 25 dicembre, poi coincise in seguito col giorno della nascita di Gesù ed infine venne  spostato di 12 giorni alla vigilia dell’Epifania.

Il panevin è composto da un cumulo di rami secchi, sterpaglie, legna e quant’altro era inutile e destinato ad essere bruciato, è alto fino a 8-10 metri, con la base circolare con diametro 3 – 4 metri.

La realizzazione del panevin può essere da parte di una famiglia, oppure da associazioni che ne fanno una vera e propria festa animata da moltissime persone ed è soprattutto un divertimento per grandi e bambini.

Uno dei più noti è il panevin di Arcade della provincia di Treviso, organizzato dall’Associazione Alpini di Arcade, l’inizio della sua costruzione inizia prima di Natale ed attualmente risulta essere il più alto del Veneto.