copertina autobianchi bianchina altro che fantozziana

L’auto di Fantozzi, una dei simboli del boom economico in Italia…

Il 16 settembre 1957, al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, venne presentata la Autobianchi Bianchina, nota anche come Trasformabile o con la sigla di progetto 110B, ed era lunga 299 cm, larga 134 cm e alta 113 cm e fu proposta al prezzo di 565.000 Lire, più alto non solo della Fiat 500 da cui derivava, ma anche rispetto alla Fiat 600.

Nonostante ciò, la Bianchina fu accolta bene sul mercato, dato che ne furono assemblate circa 11.000 unità solamente nel primo anno di produzione.

Esteticamente, la Autobianchi Bianchina Trasformabile era riconoscibile dalle cromature esterne, la carrozzeria disponibile in otto tinte bicolore e gli pneumatici Pirelli con fascia bianca denominati Rolle, in seguito sostituiti dal modello Sempione.

L’abitacolo aveva gli interni bicolore ed era caratterizzato da finiture pregiate, comprendeva anche l’impianto di riscaldamento, con l’aerazione per il parabrezza mediante l’elettroventilatore.

Inoltre la Bianchina Trasformabile era equipaggiata con il motore bicilindrico 500 da 13 CV di potenza, adatto per raggiungere la velocità massima di 80 km/h.

L’aggiornamento più importante per la Autobianchi Bianchina Trasformabile fu  nel 1960, quando debuttò il modello con la sigla 110DB, mossa dal propulsore 500 da 18 CV che consentiva di raggiungere la velocità massima di 95 km/h, contraddistinta dai paraurti dotati di protezioni verticali in gomma di colore nero.

Inoltre la gamma fu allargata alla versione sportiva Special, con l’unità da 22 CV della Fiat 500 Sport,  disponibile solo nella livrea bicolore con le tinte Rosso Turismo e Grigio Chiaro.

Sempre nel 1960, furono introdotte due varianti della Autobianchi Bianchina, la Cabriolet e la Panoramica.

La Bianchina Cabriolet debuttò  al Salone di Ginevra, con  la capote integrale in tela, l’abitacolo a due posti secchi e il motore 500 da 22 CV che permetteva di raggiungere la velocità massima di 105 km/h, mentre la Panoramica aveva la carrozzeria da auto familiare e condivideva il propulsore 500 da 19 CV con la Fiat 500 Giardiniera, oltre alla verniciatura bicolore, l’abitacolo a quattro posti, il tetto apribile e il portellone posteriore.

Nel 1962, oltre alla declinazione Furgoncino della Panoramica e la variante Spiaggin  prodotta dalla carrozzeria Ghia con la classica denominazione Jolly, debuttò anche la Autobianchi Bianchina Berlina, nota anche con la sigla di progetto 110DBA con l’abitacolo a quattro posti, mentre la dotazione di serie fu ampliata ai poggiatesta.

La Bianchina Berlina era proposta con la carrozzeria bicolore che prevedeva il tetto nella tinta Grigio Chiaro abbinato alle colorazioni Verde, Grigio Scuro, Rosso Corallo, Rosso Vinaccia, Blu Scuro e Rosso Turismo, oltre alle tinte monocolore’Celeste, Grigio Chiaro e Sabbia.

Anche per l’abitacolo c’era l’interno bicolore, allestito da Pirelli, con le tinte Beige, Avorio, Rosso Corallo e Azzurro abbinate al colore Nero.

Nel 1964, l’ Autobianchi Bianchina Berlina adottò il motore della Fiat 500F, sempre da 18 CV di potenza e venne aggiornata anche a livello estetico, tanto da essere identificata dalla sigla di progetto 110FB e nel 1965 fu la volta della Bianchina Furgoncino a Tetto Alto.

L’ultima novità della Autobianchi Bianchina Berlina fu nl 1967, con l’adozione della fanaleria posteriore e laterale ridisegnata, oltre all’ampliamento della gamma alle declinazioni Lusso e Speciale, quest’ultima da 21 CV di potenza e 105 km/h di velocità massima. L’ Autobianchi Bianchina  finì la sua storia  nel 1969, dopo esser stata prodotta in circa 319.000 esemplari, di cui oltre 9.000 Cabriolet, circa 70.000 Berlina e all’incirca 177.000 Panoramica e fu sostituita dalla A112, mentre la Bianchina Panoramica cedette il posto alla Autobianchi Giardiniera.