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I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer è una mostra da non perdere, aperta fino al 25 agosto al Museo Civico Archeologico di Bologna, ideata, organizzata e realizzata dall’Associazione Enrico Berlinguer – Per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale della sinistra italiana, Fondazione Duemila – Centro studi e ricerca sulla cultura, laformazione, l’innovazione politica e amministrativa e Centro studi e ricerche Renato Zangheri, in collaborazione con il Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.

Enrico Berlinguer fu uno dei protagonisti della storia politica del Novecento, come segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 al 1984, militante e dirigente del suo partito, di rara caratura morale, perfino stimato dai suoi oppositori.

Capace di una visione ancora attuale, Enrico Berlinguer è vivo nella memoria collettiva anche di chi, pur non avendo vissuto la sua epoca, lo considerano un simbolo.

Nella ricorrenza del centenario dalla sua nascita, e a quaranta anni dalla morte, l’obiettivo della mostra è quello di contribuire a ricordare il lascito politico di Enrico Berlinguer ripercorrendone la biografia attraverso materiali originali audiovisivi, sonori, fotografici e documenti di archivio.

Il percorso espositivo, a cura di Alessandro d’Onofrio, Alexander Höbel, Gregorio Sorgonà e Carlo De Maria, si articola in cinque principali sezioni tematiche, Gli affetti, Il dirigente, Nella crisi italiana, La dimensione globale, Attualità e futuro.

Gli affetti vede la rappresentazione della dimensione più emotiva, privata e familiare della vita di Berlinguer tra libri, fotografie e oggetti personali appartenenti alla quotidianità del leader messi a disposizione dalla famiglia.

La seconda sezione ripercorre la storia del Berlinguer dirigente di partito, dall’iscrizione alla sezione giovanile del PCI di Sassari nel 1943, fino alla sua elezione a Vicesegretario del PCI nel 1969.

Nella crisi italiana racconta di come, eletto Segretario del PCI nel 1972, Berlinguer guida il partito nel pieno della situazione italiana, ripercorrendo i momenti cruciali della sua biografia politica fino alla prematura scomparsa nel 1984, sullo sfondo di una grave crisi della società.

La quarta sezione presenta la dimensione globale della leadership di Berlinguer, come le riflessioni sui fatti del Cile, la ridefinizione del rapporto con l’Unione Sovietica, l’eurocomunismo, i movimenti di liberazione del Vietnam, la ricucitura dei rapporti con la Repubblica Popolare Cinese.

L’ultima sezione si interroga sul lascito politico di Berlinguer, capace di richiamare l’attenzione su nodi e problemi globali divenuti sempre più gravi  negli ultimi decenni.

Accanto alle sezioni strettamente dedicate alla biografia politica del leader, tre focus approfondiscono elementi del contesto storico politico degli anni in cui Berlinguer fu alla guida del PCI, Il mondo di Berlinguer, Violenza politica, stragi e terrorismo in Italia e Una stagione riformatrice.

La mostra, che in precedenza è stata esposta dal 15 dicembre 2023 al 25 febbraio presso il Mattatoio di Roma, nella tappa bolognese si arricchisce di una nuova sezione dedicata allo stretto rapporto tra Berlinguer e i militanti dell’Emilia-Romagna che fornirono un eccezionale sostegno alle sue strategie politiche.

Berlinguer in Emilia-Romagna è composto da due parti dedicate a due grandi fasi della biografia politica del leader comunista una, collocata tra gli anni Quaranta e Cinquanta, che vede Berlinguer alla guida della FGCI, in un momento in cui la federazione giovanile dell’Emilia-Romagna fece grandi sforzi per dare un forte impulso all’organizzazione nazionale.

La seconda sezione comprende il periodo tra il 1972 e il 1984 di Berlinguer segretario nazionale del PCI, con memorabili comizi alle feste dell’Unità regionali, appuntamenti politici e sindacali a Bologna e, infine, con una foto del 1 maggio 1984, circa un mese prima della sua morte.