
Nato a Pinerolo (TO) nel 1890, Ferruccio Parri fu uno dei grandi protagonisti del Novecento italiano, professore di lettere e giornalista.
Durante la prima guerra mondiale ebbe due promozioni sul campo e tre decorazioni, fu associato all’ufficio operativo del comando supremo dell’esercito, divenne poi insegnante al Liceo Parini di Milano, redattore del Corriere della sera.
Nel 1930 fu condannato al confino per 5 anni unitamente ad altri esponenti del movimento antifascista Giustizia e Libertà. Promotore del Partito d’Azione (PdA), partecipò alla Resistenza con il nome di battaglia di “Maurizio” e rappresentò il PdA nel Comitato militare del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (CLNAI).
Fu poi nominato vice comandante del corpo volontari della libertà (CVL) ed, arrestato a Milano e affidato ai tedeschi, fu trasportato in Svizzera nel quadro di uno scambio concordato di prigionieri con ufficiali germanici nelle mani dei partigiani, prese parte attivamente alla fase conclusiva della Resistenza e all’insurrezione di Milano.
Nel 1945, dopo la Liberazione e la crisi del III governo Bonomi, divenne Presidente del Consiglio dei Ministri di un Governo di unità nazionale composto da democristiani, comunisti, socialisti, azionisti, liberali e demolaburisti.
Parri fu Presidente del Consiglio dal giugno al novembre del 1945, osteggiato da democristiani e liberali che ne provocarono la caduta a cui seguì l’assunzione della guida dell’esecutivo da parte del democristiano Alcide De Gasperi.
Al momento della crisi del Partito d’Azione, nel marzo del 1946 creò, con Ugo La Malfa, il partito della Concentrazione Repubblicana che confluì, poi nel Partito Repubblicano Italiano (Pri).
Nel 1946 fu eletto deputato della Costituente, nel 1948 senatore.
Parri uscì dal Pri nel 1953 in opposizione alla nuova legge elettorale con premio di maggioranza dando vita, con il giurista ed ex azionista ed ex parlamentare socialdemocratico Piero Calamandrei, al movimento di Unità Popolare che contribuì al fallimento della legge elettorale voluta dal Ministro degli Interni Mario Scelba (Dc).
Eletto senatore nelle liste del PSI nel 1958, nel 1963 il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat (Psdi) nominò Parri senatore a vita, poi aderì al gruppo della Sinistra indipendente di cui è a lungo presidente e divenne direttore della rivista Astrolabio.
Presidente della Federazione italiana associazioni partigiane (FIAP) e autore di importanti saggi sulla storia della Resistenza, Parri morì a Roma nel 1981.