
Dieci titoli, quattro nuovi allestimenti, tre appuntamenti di danza e due novità per Torino sono il cuore della Stagione 2025/2026 del Teatro Regio, che interrogano il tempo, riaffermando il valore del teatro come spazio di emozione, confronto e crescita culturale.
L’inaugurazione della Stagione d’Opera e di Balletto 2025/2026 sarà il 10 ottobre 2025 con un nuovo allestimento di Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai, opera intensa, liricamente vibrante, che vide la sua prima proprio al Regio nel 1914.
Tratto dalla tragedia di Gabriele D’Annunzio, ispirata al celebre episodio dantesco del V Canto dell’Inferno, il dramma racconta l’amore proibito e travolgente tra Paolo e Francesca.
L’opera, in scena fino al 23 ottobre, si avvale del sostegno di Intesa Sanpaolo, che è al fianco del Teatro Regio dal 2011 e rinnova il suo impegno.
Il secondo titolo in cartellone porta in scena uno dei capolavori più vivaci, raffinati e sorprendenti di Wolfgang Amadeus Mozart: Il ratto dal serraglio (Die Entführung aus dem Serail), in scena dall’8 al 16 novembre in un allestimento creato nel 2024 per l’Opéra Royal de Versailles da Michel Fau, attore teatrale e cinematografico nonché regista di teatro e d’opera francese, che ambienta l’azione in un Oriente stilizzato e teatrale, esaltato da sgargianti scenografie e costumi vivacissimi.
La danza rafforza la sua presenza nella Stagione, confermandosi come un linguaggio capace di narrar e Roberto Bolle torna al Teatro Regio dal 27 al 29 novembre per portare per la prima volta a Torino Caravaggio, la creazione coreografica di Mauro Bigonzetti, su musiche di Bruno Moretti ispirate a Claudio Monteverdi.
Dal 5 al 14 dicembre torna a Torino il Balletto del Teatro Nazionale di Praga con Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev, nella coreografia di John Cranko. E dal 19 al 28 dicembre debutta al Teatro Regio il Balletto dell’Opera Nazionale di Riga con Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, un classico assoluto del repertorio e simbolo universale della danza.
La Cenerentola di Gioachino Rossini, in scena dal 20 al 27 gennaio, schiude con il sorriso il 2026 e trasforma la celebre storia di Charles Perrault in una parabola teatrale sul potere della bontà, dove travestimenti, braccialetti e patrigni prendono il posto dei simboli classici.
Riccardo Muti torna al Regio con Macbeth di Giuseppe Verdi, in scena dal 24 febbraio al 7 marzo in un nuovo allestimento firmato da Chiara Muti, che scava nei tormenti dei protagonisti e nel del sangue versato per sete di dominio, della colpa che non si lava, del desiderio che si tramuta in condanna.
L’oppressione politica, la violenza cieca del Terrore, la scelta estrema della fede, la forza silenziosa del martirio sfida la brutalità del potere nei Dialogues des Carmélites, capolavoro di Francis Poulenc al suo storico debutto torinese, dal 31 marzo al 12 aprile, nell’allestimento efficacissimo, toccante e altamente evocativo firmato da Robert Carsen per il Dutch National Opera & Ballet.
Invece I puritani di Vincenzo Bellini, in scena dal 6 al 17 maggio, è una storia di amore e fedeltà, dove il legame sentimentale tra Elvira e Arturo è unico, mentre Pierre-Emmanuel Rousseau, artefice del successo della Rondine nel 2023, torna con un nuovo allestimento molto elegante, tra neoclassicismo e romanticismo.
Sarà Tosca a chiudere la Stagione, dal 12 al 21 giugno, in un nuovo spettacolare allestimento di Stefano Poda, che torna al Regio con la sua estetica visionaria, con la sua forza simbolica sempre capace di meravigliare.
Anche per la Stagione 2025/2026 tornano le Conferenze-concerto, pensate per accompagnare il pubblico alla scoperta delle opere in programma con la giornalista Susanna Franchi e la musicologa Liana Püschel; per Macbeth interviene il professor Paolo Gallarati, mentre la giornalista Elisa Guzzo Vaccarino cura gli incontri dedicati ai balletti.
Proseguono gli appuntamenti con le Anteprime Giovani, riservate al pubblico under 30, con biglietti al costo invariato di 10 € per vivere la magia dell’opera a teatro.