A Bibbiona, borgo medievale toscano caratterizzato da stretti vicoli, scalinate e archi, che riportano indietro nel tempo a pochi km dal mare, circondato dai paesini collinari di Bolgheri, Castagneto Carducci e Campiglia, arriva il Natale con una festa davvero da ricordare.
Infatti, domenica 21 dicembre ci saranno per tutto il giorno Natale a Bibbona, un’animazione per bambini nel centro storico tra elfi, presepi, alberi di Natale, dolci, regali e la magica slitta di Babbo Natale.
Situata al centro di una vasta campagna, con suggestivi squarci panoramici verso la costa, Bibbona è una meta che permette di vivere una vacanza nel cuore della natura.
La cittadina ha origini etrusche, come dimostra l’originale statuetta bronzea di un capro, diventata simbolo del paese, oggi conservata nel Museo Archeologico di Firenze.
Nel piccolo centro troviamo il Castello di Bibbona, cinto dalle maestose mura, la Pieve di Sant’Ilario, attestata dal 1175 e ampliata nei secoli successivi, una delle poche chiese romaniche conservate in quest’area, rimasta intatta dalle guerre e dalle razzie dei pirati saraceni, che conserva al suo interno un’acquasantiera in marmo e alcuni dipinti del XVI secolo, tra cui una tela che raffigura Sant’Ilario e San Bartolomeo.
La Chiesa di Santa Maria della Pietà, cuore del borgo, risale al 1482 e fu costruita per ospitare l’immagine della Madonna, autrice di miracoli, dipinta su un masso di tufo posto sotto il castello, cui Girolamo Savonarola dedicò una poesia.
La particolare epigrafe latina Questo è un luogo terribile, che compare sulla sua facciata, e la pianta a croce greca, che richiama quella della chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, sono al centro di studi e di ricerche, legate anche alla presenza di una tomba di un Cavaliere del Tau al centro della navata.
Pare che i progettisti della chiesa furono Ranieri Tripalle e Vittorio Ghiberti, ma che anche Leonardo da Vinci abbia contribuito a disegnare la chiesa, poiché si racconta del suo essere un Maestro del Priorato di Sion, ordine che ha istituito quello dei Templari.
Vicino al Municipio troviamo la Fonte di Bacco, con l’antico Arco, dove sono ancora oggi visibili alcuni misteriosi simboli, luogo dove l’acqua scendeva e alimentava la cannella della Bacchina e del Bacco, raffigurato con i grappoli d’uva tra i capelli e un fiasco in mano, per poi finire nel lavatoio e nell’abbeveratoio, posti nella parte sottostante.