Non c’è persona che la sera dell’ultimo dell’anno non abbia canticchiato le parole di Auld Lang Syne, simbolo delle promesse di un anno che sta per cominciare.

La storia di Auld Lang Syne comincia nel 1564 alla corte di Maria Stuarda che aveva come confidente Davide Rizzio, politico, compositore e liutista, musicista alla corte del duca di Savoia e poi nella casa del conte di Moretto, arrivato alla corte scozzese grazie all’amicizia con dei musicisti che dalla corte di Francia avevano seguito la Regina Maria a Edimburgo.

Un amico di Rizzio, Sir John Melvil, lo informò che la regina cercava un musicista per completare un quartetto vocale, cosi Davide divenne il segretario privato della Regina addetto alle relazioni con la Francia.

Rizzio era un uomo ambizioso, oltre ad essere un cattolico romano e straniero, in più sospettato di essere l’amante della Regina, cosi fu al centro d’invidie e inimicizie da parte della corte e del marito della regina, Enrico Stuart, Lord Darnley.

Il 9 marzo del 1566 alcuni nobili protestanti, con il consenso del marito di Maria, entrarono nella sala da pranzo chiedendo la consegna di Rizzio.

La Regina rifiutò e Rizzio venne ucciso con cinquantasette pugnalate e in seguito sepolto nel cimitero di Holyrood, per ordine di Maria Stuarda, ma anni dopo fu tumulato nel sepolcro dei re di Scozia.

A Rizzio pare che si deva la composizione della melodia di Auld Lang Syne, un titolo che deriva da un’espressione scozzese, in inglese tradotta Old long since o anche The good old days.

Nel 1792 il poeta scozzese Robert Burns, nella raccolta di 100 ballate scozzesi contenute nel libro Select Collection of Original Scottish Airs, includeva Auld Lang Syne e precisava, in una nota, che si trattava di una vecchia canzone, mai pubblicata prima.

La canzone iniziò a essere cantata durante il capodanno scozzese e divenne presto nota prima in Scozia e poi nel resto delle isole Gran Bretagna e Irlanda, in seguito gli immigrati la portarono con loro nel viaggio verso le nuove terre e così divenne uno “standard” in tutto il mondo.

In America il direttore d’orchestra canadese Guy Lombardo la suonò nel 1929 nel corso di uno speciale di capodanno radiofonico che si poté ascoltare sulla Cbs prima di mezzanotte e poi sulla Nbc dopo la mezzanotte.

Da allora la canzone fu variamente utilizzata, per motivi che andavano dai festeggiamenti di Capodanno ai funerali, alle feste di laurea, all’elezione di un nuovo governo, all’ammaliamento della bandiera del Regno Unito in una colonia che raggiunge l’indipendenza.

Molti musicisti hanno registrato cover di Auld Lang Syne, tra i più famosi ci sono Elvis Presley che la registrò nel 1976 a Pittsburgh nel concerto di Capodanno, i Beach Boys che la incisero nell’album The Beach Boys’ Christmas Album del 1964, nella notte del 31 dicembre 1969 e il 1 gennaio 1970 fu suonata da Jimi Hendrix nel Live at the Fillmore East e venne eseguita anche da Charlie Parker ed è compresa nel disco Complete Royal Roost Live: Savoy Years, Vol. 2. Inoltre George Harrison pubblicò una canzone, Ding Dong, Ding Dong, che è musicata nello stile di Auld Lang Syne.