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Alla fine dell’estate cade la memoria di uno dei papi più amati dell’Alto Medioevo…

Gregorio Magno nacque nel 540 d. C a Roma, figlio di Gordiano e di Santa Silvia, erede della famiglia senatoriale degli Anicii.

Dopo aver studiato diritto e grammatica, ricoprì la carica di prefetto della città di Roma, mentre impegnava molte delle sue risorse per trasformare in monasteri le sue proprietà in Sicilia e a Roma, oltre che per aiutare i poveri.

Una volta che ebbe rinunciato alla carica di prefetto, Gregorio decise di diventare monaco, intraprendendo la vita cenobitica e cimentandosi nella lettura della Bibbia.

Visse per qualche tempo nel suo convento del Celio, ma, dopo essere stato ordinato diacono, intorno al 579 fu inviato da Papa Pelagio II alla corte di Costantinopoli, allo scopo di chiedere sostegno per combattere i Longobardi.

Rimase a Costantinopoli per sei anni, e qui si guadagnò la stima di Maurizio I, l’imperatore salito al trono nel 582, al punto che fu scelto per battezzare suo figlio Teodosio.

Tornato a Roma nel 586, il giovane monaco visse nel monastero del Celio fino al 7 febbraio del 590, quando Papa Pelagio II morì e fu Gregorio Magno a diventare papa, con sostegno del senato romano e del clero.

Nel corso del pontificato Gregorio fu molto esperto non solo sulle questioni ecclesiastiche interne, ma anche sui temi politici e sociali.

Sul piano politico, cercò in più occasioni l’aiuto dell’impero, per contrastare le devastazioni compiute dai Longobardi, ma l’esarca di Ravenna non diede alcun aiuto, e le trattative con il duca di Spoleto furono interrotte, così come quelle intraprese direttamente con i Longobardi.

Nel frattempo si attivò anche per regolare i rapporti dell’istituzione monastica con i vescovi, garantendo un’autonomia maggiore per i monasteri e disciplinando i rapporti tra la vita familiare e la scelta monacale.

Inoltre il papa cercò di evangelizzare non solo i Visigoti di Spagna, guidati da re Recaredo I, ma anche i Longobardi e, in seguito alla pace del 598, stabilì con loro rapporti positivi, grazie anche all’impegno della regina Teodolinda.

Lo stesso sforzo missionario fu messo in pratica anche con i Britanni, dove vennero spediti monaci benedettini, che riuscirono nell’impresa con l’aiuto della regina Brunechilde e del priore del convento di Sant’Andrea Agostino, che divenne il primo vescovo di Canterbury.

Dopo aver ideato il canto liturgico, oggi noto come canto gregoriano, Gregorio Magno morì a Roma il 12 marzo 604 ed è sepolto nella Basilica di San Pietro.

La sua memoria, come santo e dottore della Chiesa, cade, il 3 settembre per i cattolici, e il 12 marzo per gli ortodossi, inoltre è il patrono di papi, cantanti e musicisti.