fiera bue grasso nizza 2021

Il 5 dicembre a Nizza Monferrato torna La Fiera del Bue Grasso e del Manzo di Razza Bovina Piemontese tra Piazza Garibaldi e Foro Boario.

Dalla sua prima edizione la fiera del Bue grasso e del manzo, dal 2006, è tornata l’antica tradizione nicese della fiera del bestiame.

Nel Seicento Nizza si distingueva in Piemonte proprio per il suo grande mercato settimanale di bestiame, intorno al quale girava quasi tutta l’economia locale, insieme ovviamente agli altri prodotti di eccellenza quali il cardo gobbo e il vino.

Oggi l’allevamento e il mercato dei bovini continua a essere uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura e allevamento di un territorio votato all’enogastronomia.

Piazza Garibaldi, già antica sede di esposizioni e fiere del bestiame è la cornice che da sempre  ospita i capi che sono valutati, con una suggestiva sfilata dei premiati.

Così come quella francese, anche la Nizza monferrina ebbe la sua origine etimologica da una proprietaria di fondi chiamata Nice o Nicia, denominazione a sua volta derivata dalla dea greca Nike.

Per tutto il periodo medioevale il nome fu caratterizzato dal determinante Palearum o della Paglia, per la consuetudine di coprire le case con steli erbacei essiccati, oggi in secondo piano rispetto a quella che identifica invece la presenza di un corso d’acqua ricco di erbe di questo genere.

Nel 1225 nacque ufficialmente la città, intorno all’antica abbazia di San Giovanni in Lanero, per l’unione degli abitanti dei sette castelli circostanti, distrutti dagli Alessandrini nella contesa con gli Astesi che conobbe l’epilogo in uno scontro avvenuto a Calamandrana il 7 settembre.

Già dal 1235 si hanno notizie sull’erezione in comune di Nizza e il 24 novembre 1264 fu stipulato l’atto di adesione a favore del marchese di Monferrato.

Nel 1268 la città si oppose per quaranta giorni agli assalti delle truppe di Carlo d’Angiò dando inizio a una serie di assedi e occupazioni che furono la costante di tutte le vicende storiche nicesi.

Con la creazione nel Quattrocento del Ducato di Mantova, il territorio nicese passò ai Gonzaga, desiderosi di impossessarsi di un territorio ricco di uve pregiate, cereali, lino, canapa, zafferano e altri prodotti della terra.

La seconda metà del Seicento fu caratterizzata dalla politica di Ferdinando Carlo Gonzaga che, per coprire i debiti creati dalla gestione del ducato, non esitò a vendere beni e proprietà della comunità.

La guerra tra Francia e Austria, coinvolse ancora una volta le terre monferrine che poterono salutare la liberazione dalle occupazioni straniere solo con l’avvento dei Savoia, trovatisi a governare una Nizza riconosciuta Città Ducale, con il decreto del 23 luglio 1703.

Alla fine del XVIII secolo, il vento rivoluzionario della Francia raggiunse anche le terre nicesi, dove l’iniziale esaltazione venne presto a scontrarsi con movimenti controrivoluzionari culminati nei disordini del dicembre 1799, quando gruppi degli insorti dei paesi vicini furono cacciati dagli abitanti di Nizza.

Nella seconda metà dell’Ottocento ci fu la fondazione nel 1877 da parte di Don Bosco dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice che, ancora oggi, conta un gran numero di missioni e chiese in diverse parti del mondo oltre a Francesco Cirio, geniale industriale del settore conserviero alimentare che, grazie a un senso pratico non comuni, fece conoscere Nizza e i prodotti della sua terra in tutto il mondo, impiantando l’omonima azienda, da sempre leader del settore.