Uno degli sport perfetti per una calda giornata di fine estate presso un lago o un torrente…
La pesca a mosca è una tipologia della pesca che prende il nome dall’esca artificiale utilizzata, che imita un insetto appoggiato sul pelo dell’acqua o sotto, ma non si tratta di una mosca che imita un insetto che nasce dall’acqua o terrestre, può essere qualunque alimento di cui il pesce si nutre.
Questo tipo di pesca è una disciplina molto popolare nel mondo anglosassone, nelle Americhe, in Nuova Zelanda, Australia ed in altre parti del mondo, mentre non è altrettanto diffusa in Italia, benché la ricchezza idrogeologica del territorio si presti alla sua pratica.
La pesca a mosca è molto antica, dato che la lotta tra il pescatore e il pesce ha sempre esercitato un grande fascino sugli esseri umani, che si sono cimentati in questo sport per diletto fin dall’antichità, come dimostrano le prime testimonianze nelle pitture egizie e gli ami di osso ritrovati nel sud dell’Europa e risalenti a 3000 anni fa.
È nel Medioevo in Inghilterra che si parla per la prima volta di pesca a mosca, poi praticata come sport dall’alta borghesia nel XIV secolo e da lì in poi ha visto una continua evoluzione.
Il grande fascino esercitato dalla pesca a mosca consiste nello stare a contatto stretto con la natura in luoghi incontaminati e suggestivi e, dall’altro, nella complessità di questa tecnica che deve adeguarsi al tipo di pesce da pescare e al luogo in cui ci si trova.
A differenza della pesca tradizionale, dove all’estremità della lenza sono presenti un amo, dei pesi che consentono il lancio e un galleggiante che trattiene l’esca a una certa profondità, la pesca a mosca ha un’esca leggera che obbliga il pescatore a giocare sull’abilità nel lancio per compensare la mancanza di peso.
La presentazione della coda di topo è importantissima per un posizionamento della mosca sull’acqua e deve essere regolata dal pescatore in base all’ambiente, alle condizioni di pesca e al tipo di canna utilizzata, infatti i riflessi sono fondamentali per la buona riuscita dell’operazione, che richiede anche una certa preparazione fisica.
Salmoni, trote, temoli, salmerini e lucci sono le specie più adatte a questo tipo di pesca, ma si può dire che tutti i pesci di acqua dolce e di acqua salata sono perfetti per i praticanti di questa tecnica.
Inoltre la pesca a mosca è poco invasiva da un punto di vista ambientale perché la maggioranza dei pescatore rilascia il pesce dopo la cattura, mentre l’utilizzo di ami privi di ardiglione facilita questa pratica e non provoca danni particolari al pesce catturato.