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Saranno cinque giorni pieni di musica, cento concerti, con 30 tra musicisti e band che si alterneranno in cinque splendide location e nelle vie del centro storico di Orvieto con Piazza Duomo che si colorerà di suoni e luci per dare il saluto al nuovo anno dal 28 dicembre al 1 gennaio 2024 per la trentesima edizione di Umbria Jazz Winter, un traguardo importante per una manifestazione, nata nel 1993, che ha un posto particolare nel panorama dello spettacolo italiano, non solo del jazz.

Infatti Orvieto nei cinque giorni del Festival si trasforma in una cittadella della musica che offre suoni intriganti ad ogni ora del  giorno fino a tarda notte.

Il cartellone del festival offre proposte da conoscitori assieme a spettacoli da intrattenimento.

C’è una nuova produzione originale del festival con la Umbria Jazz Orchestra, ed è una produzione molto impegnativa e altrettanto ambiziosa, con Joe Lovano, arrangiamenti e orchestrazioni di un vero esperto come Michael Gibbs  e la partecipazione di Steve Wilson, Peter Washington e Lewis Nash.

Inoltre Wilson e Nash sono in programma anche nella formula del duo sax-batteria Duologue, che frequentano da parecchi anni raggiungendo un raro equilibrio.

Gli omaggi comprendono lo spettacolo di musica e reading Viva/De André, a cura di Luigi Viva, autorevole studioso di Fabrizio De André, e con Danilo Rea, a 25 anni dalla morte di Faber, We Wonder, dedicato alle canzoni di Stevie Wonder con il classico quartetto di Fabrizio Bosso con ospite speciale Nico Gori, sax e clarinetto, Dear Dexter, con Piero Odorici, in memoria del grande Dexter Gordon, leggenda del sax tenore e del bebop, a cento anni dalla nascita e un omaggio a John Coltrane è il tema dei concerti del quartetto di Chico Freeman, storico sassofonista del jazz di Chicago, e del pianista romano Antonio Faraò, uno dei musicisti italiani più noti anche all’estero.

Una delle star è Cécile McLorin Salvant, con un pregevole sestetto di cui fanno parte Sullivan Fortner, Marvin Sewell, Alexa Tarantino, Yasushi Nakamura, Keita Ogawa.

Enrico Rava torna alla testa di un quintetto, i Fearless Five, con musicisti delle giovani generazioni.

Con il suo swing ironico che sa d’altri tempi Ray Gelato, cantante e sassofonista, è diventato, edizione dopo edizione, uno dei beniamini di Umbria Jazz e Nick The Nightfly è un personaggio simpaticissimo che il pubblico di Umbria Jazz conosce per le sue dirette  dal festival in estate e come presentatore, ma anche come performer.

Gli anni nella capitale mondiale del jazz, New York, ed il legame con la musica classica sono alla base dell’ispirazione di Olivia Trummer.

Invece Lovesick è una divertente band composta da due musicisti bolognesi, Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi, entrambi cantanti e polistrumentisti, insieme ad Alessandro Cosentino al violino.

I cori di musica religiosa sono presenti, con pochissime eccezioni, in ogni edizione di Umbria Jazz Winter, tanto da rappresentare un tratto identitaria del Festival e quest’anno torna il Virginia State Gospel Choir, che ad una imponente presenza scenica unisce un forte livello musicale.

Umbria Jazz Winter offre come sempre una vetrina riservata ai musicisti emergenti con Kaleidoscope Quartet,  ha vinto il Conad Contest di quest’anno, svoltosi a Perugia durante l’edizione estiva e Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group, la band formata dai migliori allievi dei corsi della rinomata scuola di Boston.