nocciolo

“Mi raccomando, guardate durante l’inverno i fiori del nocciolo che, come mi diceva Pasolini, già fiorisce nel freddo per annunciare la speranza. Perché in questa, nipoti miei, voi dovete credere. Avere speranza sempre, come sempre ci raccontano i noccioli”.

 (Giulia Maria Crespi)

Il nome scientifico del nocciolo è Corylus Avellana, con la prima parte che deriva dal greco córys che significa elmo, come riferimento a quell’involucro verde che circonda le nocciole, noto come brattea, mentre Avellana proviene da Avella, città nota per la grande presenza di noccioli.

Tradizionalmente il nocciolo è l’albero della saggezza e dell’ispirazione, ma ance della fertilità, la ricchezza, la conoscenza e la verità.

Il nocciolo è  associato anche al dio greco Ermes, spesso raffigurato con il bastone fabbricato in legno di nocciolo, cioè il caduceo.

Un tempo il nocciolo era protagonista di importanti ritualità e tradizioni popolari legate alla sua simbologia, come nei riti di fertilità legati all’agricoltura ed al raccolto, così come al matrimonio ed al concepimento.

Ad esempio nell’antica Roma si donavano noci e nocciole agli ospiti dei banchetti nuziali per portare ai novelli sposi buona sorte e tanti figli.

Con i ramoscelli di nocciolo venivano fabbricate bacchette magiche ed altri strumenti similari che avevano il potere di condurre chi lo desiderava nel luogo da lui ricercato per dissotterrare un tesoro nascosto o una fonte d’acqua sotterranea, oltre alla strada per trovare una persona perduta.

In tempi passati bastoni e rami di nocciolo furono utilizzati come infallibile arma e protezione contro i serpenti pericolosi, inoltre il legno di nocciolo veniva anticamente adoperato per la costruzione di tavolette divinatorie ed altri strumenti magici come le bacchette.

Nella Roma antica regalare ad una persona una pianta di nocciolo significava augurargli abbondanza e pace, mentre i suoi rametti venivano deposte accanto ai defunti durante la sepoltura,  assieme a noci e zucche,  per favorire la rinascita dell’anima e, dunque, una nuova vita per il proprio caro.

Il nocciolo era la pianta del nono mese del calendario arboreo lunare celtico, che era nota come Coll in lingua antica e andava dal 5 agosto al 1 settembre, oltre ad essere per i Celti l’albero della saggezza e della conoscenza.