Il Giappone in inverno è qualcosa di magico tra sculture di ghiaccio, luminarie e fuochi d’artificio, infatti i primi fiocchi di neve sono spesso un simbolo della festa nell’arcipelago.
L’inverno è il momento ideale per ammirare il Monte Fuji, che si presenta innevato e privo delle nuvole, mentre la zone più belle del Giappone sono coperte da una leggera coltre di neve, come Kenroku-en a Kanazawa o Kinkaku-ji a Kyoto, che si possono visitare in tutta tranquillità.
In inverno, gli ume, o susini giapponesi, fioriscono a febbraio e hanno un bel rosa pallido prima della famosa fioritura dei ciliegi.
Il Giappone è diventato una destinazione di punta per gli appassionati di sci, attratti dalle sue eccezionali condizioni di neve e dai suoi magnifici paesaggi, in zone come Niseko a Hokkaido e Hakuba a Honshu con una stagione che va da dicembre ad aprile.
Ma ò’inverno è anche il periodo ideale per approfittare delle sorgenti termali giapponesi note come onsen, in particolare dei bagni all’aperto o rotenburo.
Le yuki matsuri, o feste della neve, sono il momento culminante della stagione invernale, soprattutto nel nord del Paese, la più nota è il festival della neve di Sapporo, sull’isola di Hokkaido dove ogni anno, a febbraio, più di 250 sculture di neve e ghiaccio riempiono le strade della città.
L’attrattiva del festival risiede soprattutto nel modo in cui vengono allestite le sculture, alcune delle quali superano i 15 metri di altezza, con un meraviglioso gioco di luci tra animali fantastici, scene di vita quotidiana, affreschi e monumenti storici, ma anche celebrità giapponesi del momento o personaggi di anime oltre a molte altre attività, come concerti, giochi da tavolo e una deliziosa varietà di bancarelle di specialità locali.
L’inverno è anche un momento di festa e, sebbene in Giappone non si festeggi necessariamente il Natale, il Capodanno, è un momento molto importante per le famiglie per riunirsi e condividere momenti famigliari e spirituali.
Già prima dell’inizio del nuovo anno, i giapponesi ripuliscono le loro case, le stuoie del tatami vengono scrollate, i tappeti arieggiati ed è di buon auspicio sostituire gli oggetti rotti per dare alle divinità del nuovo anno il benvenuto, tutti i debiti devono essere pagati e gli affari in sospeso devono essere conclusi.
Poi le case vengono decorate con kadomatsu, composizioni floreali fatte di bambù e pino, come simbolo di salute e longevità.
Le famiglie assaporano il toso, un sakè speziato che garantisce la salute, e si preparano alle preghiere e, al posto dei dodici colpi della mezzanotte, i giapponesi ascoltano i 108 colpi della campana del tempio.
Nel culto shintoista,la divinità del nuovo anno arriva con il primo raggio di sole, leggenda che spinge molti giapponesi a cercare un punto di osservazione elevato per sfruttare al meglio il momento.
L’usanza più divertente dell’inizio dell’anno è il pacchetto a sorpresa noto come fukubukuro, dove alcuni di essi possono contenere un telefono, un computer, un viaggio, un’auto o addirittura una casa.
Per celebrare il nuovo anno, i festeggiamenti a Kobe partono la mattina del 31 gennaio con uno spettacolo di danza acrobatica cinese.
Nella cucina del Giappone l’inverno è la stagione del nabemono, un incrocio tra fonduta cinese e pot-au-feu, composto da cavolo cinese, tofu, funghi, noodles, pesce e le fette sottili di carne (manzo, maiale), il tutto cotto in un brodo a base di pesce o alghe.