Stima del Palio 2024 114 scaled

Domenica 1 settembre si terrà il Palio di Asti, una grande festa medievale che coinvolge 20 tra Comuni, Borghi e Rioni di Asti e dintorni e porta in Piemonte, ogni anno, migliaia di persone dall’Italia e dal mondo.

Si tratta di una tradizione sentitissima che si rinnova da oltre sette secoli e che dal 1275 resiste inalterata all’usura del tempo riportando la città ai suoi fasti medievali.

La corsa dei 20 cavalli per aggiudicarsi il famoso Palio è solo il grande atto di quattro giorni di festa, colori, cultura e gastronomia, dove presente e passato si fondono per dare vita a una delle manifestazioni più suggestive del territorio nazionale.

Si va dal mercatino del Palio con i suoi banchetti in piazza Alfieri alle famose e spettacolari cene propiziatrici che profumano vie, piazze e cortili della città grazie a menù fatti di antiche ricette medievali, al suggestivo spettacolo degli sbandieratori dell’A.S.T.A, composto da circa 80 atleti tra tamburini e sbandieratori, fino alle affascinanti sfilate storiche del Palio, le più grandi d’Italia, con il corteo dei bambini, con 1000 piccoli figuranti in costumi storici e la sfilata degli adulti con oltre 1200 figuranti in preziosi abiti medievali, da sempre fedeli riproduzioni d’epoca.

Ogni anno la città di Asti, per la grande festa di settembre, designa un Maestro del Palio che viene incaricato di dipingere due drappi, uno per il vincitore e l’altro da offrire in omaggio alla Collegiata di San Secondo.

Tutti i Palii storici sono conservati nelle sale del quattrocentesco Palazzo Mazzola che ospita il Museo del Palio.

Come dive la tradizione i palii sono composti da due elementi, cioè  il labaro”dipinto, che porta l’effige del Santo e le insegne della Città di Asti e il Palio propriamente detto, costituito da una lunga pezza di velluto cremisino congiunta al labaro.

 Il Palio si misura in rasi, che sono sedici per il Palio della corsa, dieci per il Palio offerto alla Collegiata, infatti il raso, noto per essere un antica misura piemontese, corrisponde a sessanta centimetri.

Quest’anno il Maestro del Palio è l’artista pavese Stefano Bressani e l’Artista delle Stoffe, come è stato definito, ha realizzato due palii coloratissimi dove si nota la sua cifra stilistica, ripresa anche nell’aggiunta al palio dei bottoni, che rimandano all’idea molto presente nelle sue opere di riciclo e di sartoria artigiana.

L’immagine è idealmente divisa in 3 scene principali: la Natura, il Territorio e il Divino.

La Natura e è una scena dinamica, dove tre sono i cavalli, sintesi della perfezione e dell’equilibrio, ed uno il Capitano, che rappresenta la forza e la determinazione come icone, condottiero di un impegno che è in quel giorno solo il risultato di tanti giorni.

La polvere, che dagli zoccoli sale rumorosa, inneggia la fatica ma non nasconde la scena che dietro avviene concitata tra una folla di persone che esultano.

Il Territorio è Asti, che si mostra attraverso il colore delle sue antiche forme tra  le torri, le mura e i merli sulle sommità, con  archi e porte che lasciano intravedere in piani secondi e quinte sceniche, celati paesaggi senza troppo svelare, per invitare il visitatore a scoprire il mondo di oggi, ma con il sogno di trovare  tempi passati che riportano ai suoni, agli odori e ai rumori di un tempo.

Il Divino è San Secondo, in vesti di Guerriero della pace, che sorregge la sua spada come un crocifisso in segno della sua benedizione e si appoggia con la mano sinistra sulle mura della Città di Asti con la stessa benevolenza di un confidente.

In questo nobile San Secondo dimostra la sua pazienza nell’accompagnare la storia e la serenità della città, oltre al desiderio di infondere alla folla acclamante il senso di correttezza e lealtà della competizione.

Alle spalle del Santo c’è un cielo senza tempo, che va dalla luce al buio, seguendo il percorso del Sole che sorge a Est per lasciare spazio alla Luna.