Pensavate forse che novembre fosse un mese senza personalità? Noi raccontiamo qualcosa su un mese davvero magico per gli antichi….

Nell’antichità novembre era il primo mese dell’anno gallico situato tra Cantlos e Dumanios, in opposizione a Giamonios e segnava l’inizio della metà buia dell’anno.

Ogni cinque anni era ritardato di un mese inserendo Quimon, che corrispondeva a ottobre.

Altre forme di questo mese sul Calendario Gallico di Coligny erano samon, samo, sam, samoni, tutte di facile interpretazione etimologica celtica, con samain traducibile in assemblea, riunione con i morti e sàmanam traducibile in assemblea, riunione, festa, così questo mese era il mese dell’incontro con gli Avi, composto di trenta giorni ed era considerato un mese mai visto come fausto o completo.

La Luna Piena di novembre ha il nome di Luna dei Cacciatori, Luna del Viaggio e Luna dell’Erba Morente.

Nella notte di Luna Piena si festeggia la ricorrenza dell’Esbat, molto importante per la stregoneria, poiché erano feste dedicate alla Luna e alle sue fasi.

Per le streghe la pienezza della Luna significava che l’astro era arrivato al culmine delle sue energie magiche, più potenti che in qualsiasi altro periodo del mese.

Qualsiasi richiesta aveva maggiori opportunità di essere assecondata in questo periodo, l’energia per i propositi magici era al massimo.

Ogni Esbat della Luna Piena ruota intorno alla preparazione del cerchio e, se l’Invocazione della Dea era sempre recitata, quella del Dio era omessa, poiché la luna è governata della Dea ed è la sua energia che si celebra in questo periodo.

Nelle tre notti che precedono il novilunio era festeggiato il Samonios, la più importante festa nell’arco dell’anno tanto da essere indicata esplicitamente sul calendario di Coligny, ma in tempi moderni è stato fissato nella notte del 31 ottobre o Samahain.

Per i celti nell’orto erano da coltivare nel mese bietola, cardo, carota, cavolo, fagiolino, fagiolo, finocchio, indivia riccia e scarola, lattuga, melanzana, peperone, pomodoro, porro, radicchio, ravanello, sedano, spinacio, valerianella, zucca e zucchina, nel frutteto actinidia, arancia, kaki, carruba, castagna, corbezzolo, cotogna, fico, lampone, limone, mela, melagrana, nespola, noce, oliva, pera, pesca e uva e come piante aromatiche e officinali basilico, genziana, ginepro, levistico, malva e prezzemolo.