La Val di Chiana è una valle dell’Italia centrale, tra le province di Arezzo e di Siena, in Toscana, e tra quelle di Perugia e di Terni, in Umbria, con i comuni di Castiglion Fiorentino, Civitella in Val di Chiana, Cortona, Foiano della Chiana, Lucignano, Marciano della Chiana, Monte San Savino. In provincia di Arezzo, e di Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena, e Trequanda in provincia di Siena.

All’estremità meridionale della valle si trova il monte Cetona, la montagna più alta della zona, che propone delle splendide aperture sulla Val d’Orcia, il Monte Amiata, la Val di Chiana e, in giornate limpide, si spazia fino ai monti dell’Appennino Centrale.

Testimonianze dell’insediamento umano in Val di Chiana derivano dai reperti archeologici di epoca preistorica e protostorica, come il cranio dell’Olmo rinvenuto nel 1863 presso l’omonima località del comune di Arezzo e composto di una calotta cranica appartenuta a un homo sapiens vissuto nel Pleistocene medio, oltre a utensili lavorati rinvenuti nella zona di Arezzo presso i torrenti Castro e Vingone e risalenti al Mesolitico.

Dopo che in epoca villanoviana l’insediamento umano in Val di Chiana vide un forte incremento demografico, l’arrivo degli Etruschi mutò il panorama della valle, grazie ad efficaci tecniche di produzione agricola importate dagli etruschi e ai fiorenti commerci che vi avviarono.

L’importanza della Val di Chiana in età etrusca è testimoniata dai numerosi reperti archeologici provenienti dai vari centri chianini, come le antiche lucumonie di Arezzo, Cortona e Chiusi.

Ad Arezzo i resti delle antichissime mura etrusche di Castelsecco hanno nascosto numerose vestigia, come la Chimera, un’opera bronzea raffigurante l’animale mitologico e rinvenuta il 15 novembre 1553, durante la costruzione di alcune fortificazioni medicee.

Invece a Cortona, come in altri luoghi della Val di Chiana, sono stati ritrovati manufatti come il Lampadario in bronzo statuette, vasellame, oggetti di oreficeria e utensili vari.

A Chiusi, oltre ai resti delle mura etrusche, testimoniano l’antico splendore della città, le due grandi necropoli site nei pressi del borgo, una è la necropoli detta di Chiusi, dove sorgono le celebri tombe della Scimmia, del Leone e della Pellegrina, mentre l’altra è la necropoli di Poggio Gaiella, nota per il complesso di ipogei collegati tra loro da una fitta rete di cunicoli che si estendono per tutti i sotterranei della città vecchia.

Il borgo di Torrita di Siena è noto invece per la Battaglia della Val di Chiana, che s’inserisce negli anni della guerra tra Pisa e Firenze.

Questo conflitto, che non coinvolgeva direttamente Siena, obbligò i suoi governanti a tenere sotto controllo i movimenti dei gruppi mercenari, come la Compagnia del Cappello, forte di circa 5000 uomini a piedi e a cavallo guidata da Niccolò del Montefeltro che, arrivata in territorio senese, assalì Paganico e conquista Campagnatico.

Il governo senese alla notizia assodò i figli del conte Orsini di Sovana, con cento cavalieri, per difendere il territorio così, quando Montefeltro fu richiamato da Firenze per la minaccia rappresentata dall’esercito pisano, la compagnia attraversò la Val di Chiana dirigendosi verso Firenze, ma tra Torrita e Sinalunga fu attaccata dell’esercito senese, che vinse uccidendo e catturando migliaia di mercenari nemici, come lo stesso Montefeltro, che riacquistò la libertà e restituì Campagnatico dopo il pagamento di un cospicuo riscatto da parte della Repubblica.