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Una storia, ormai diventata leggenda, della prima guerra mondiale…

Giuseppe Cesare Battisti nacque il 4 febbraio 1875 a Trento, da Cesare, commerciante, e Maria Teresa Fogolari, una nobildonna.

Dopo aver frequentato il ginnasio a Trento, si trasferì a Graz, poi si spostò a Firenze, dove iniziò a frequentare l’università.

Conseguita la laurea in Lettere nel 1898 e in seguito una seconda in Geografia, Battisti si dedicò agli studi geografici e naturalistici, pubblicando alcune Guide di Trento e di altri centri della regione, insieme all’importante volume Il Trentino.

Parallelamente si occupò di problemi sociali e politici e si battè per l’Università italiana di Trieste e l’autonomia del Trentino.

Il 17 agosto 1914, appena due settimane dopo lo scoppio della guerra austro-serba, Battisti fuggì dal Trentino verso l’Italia e il 24 maggio 1915 si arruolò volontario con il Battaglione Alpini Edolo, 50ª Compagnia.

Combattè al Montozzo sotto la guida di ufficiali come Gennaro Sora e Attilio Calvi e ricevette, nell’agosto del 1915, un encomio solenne.

Nel maggio 1916 si trovò a Malga Campobrun per preparare la controffensiva italiana e il 10 luglio il Battaglione Vicenza ebbe l’ordine di occupare il Monte Corno sulla destra del Leno in Vallarsa, occupato dalle forze austro-ungariche.

Durante le operazioni molti Alpini furono fatti prigionieri, come il sottotenente Fabio Filzi e il tenente Cesare Battisti che, dopo essere stati riconosciuti, furono incarcerati a Trento.

La mattina dell’11 luglio Cesare Battisti venne trasportato attraverso la città a bordo di un carretto e la mattina del 12 fu condotto al Castello del Buon Consiglio con Fabio Filzi.

Durante il processo non rinnegò nulla del suo operato, considerandosi solo un soldato catturato in una azione di guerra.

Cesare Battisti venne giustiziato quella stessa sera nella fossa dei Martiri, nel cortile interno del Castello del Buonconsiglio.

Il nome di Cesare Battisti è ricordato nella canzone popolare La canzone del Piave, assieme a Nazario Sauro e Guglielmo Oberdan e gli sono stati dedicati monumenti, piazze, parcheggi e vie in tutta Italia.

A Trento è stato eretto un grande mausoleo sul Doss Trento, che sovrasta simbolicamente la città e la montagna su cui venne catturato adesso è chiamata Monte Corno Battisti.