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Il Lago di Como si conferma ancora una volta uno dei set a cielo aperto, più amati e ricercati della storia del cinema, qui hanno girato Alfred Hitchcock, Dino Risi, Luchino Visconti, film come 007 Casinò Royale, Ocean Twelve, Star Wars L’Attacco dei Cloni, C’era una volta l’America…

Dal 10 marzo i set fotografici a Milano, ma soprattutto quelli sul Lario, saranno dedicati alle riprese del film di Ridley Scott sul delitto Gucci dal titolo “La vedova nera”, raccontando la saga della famiglia che per oltre 60 anni ha legato il suo nome a quello dell’alta moda, del lusso e del jet-set.

Il regista inglese, celebre per film che hanno fatto la storia del cinema, basti pensare tra le tante pellicole ad Alien, Blade Runner e Hannibal, ha affidato alla pop star Lady Gaga il ruolo di Patrizia Reggiani, l’ex moglie dell’imprenditore, nipote del fondatore della casa di moda, ucciso in centro a Milano nel 1995: un delitto per cui la donna è stata condannata a 26 anni di carcere e che da pochi tempo ha finito di scontare la sua pena dopo averne passati diciassette a San Vittore.

Nel cast del film troviamo attori come un gigante di Hollywood come Al Pacino, quindi Jared Leto, Adam Driver e Jeremy Irons.

Il set arriverà anche sul lago di Como e in particolare sullo splendido tratto della Tremezzina, a metà marzo, quando, per una settimana intera, a partire da mercoledì 17 marzo si girerà a Villa Balbiano. sontuosa e spettacolare dimora affacciata sul Lago di Como,circondata da un parco secolare al confine tra Ossuccio e Campo di Lenno. Seguiranno le riprese a piazza della Magnolia a Mezzegra, resa celebre da Davide Van De Sfroos, uno dei monumenti verdi più importanti del lago con oltre 250 anni di storia. Una pianta che ha dato ispirazione all’album Akuaduulza. Riprese che si sposteranno dal parco, all’imbarcadero e nel salone affacciato sul lago, anche sulla Statale Regina e nelle strade attorno a Mezzegra.  Alcune scene del film saranno girate anche sul ramo lecchese del lago con la strada Lariana come sfondo, la zona scelta dovrebbe essere quella tra Onno e Limonta in direzione di Bellagio.

Villa Balbiano ha una storia antica considerato che già nel 1559 Paolo Giovio parlava di una tenuta, dove la sua famiglia possedeva case e terreni coltivati a gelsi e ulivi. Sul finire del secolo la proprietà, che era di Ottavio Giovio, fu ceduta al cardinal Tolomeo Gallio che fece progettare un edificio da Pellegrino Tibaldi su cui poi Marco Gallio nel 1637, modificò la facciata, ottenendo lo spazio per realizzare il giardino all’italiana. Nel 1778, gli eredi del Gallio, i duchi d’Alvito, cedettero la proprietà a Giambattista Giovio che, nel 1787, la rivendette a sua volta al cardinal Angelo Maria Durini, nunzio pontificio, cultore delle arti e delle lettere, mecenate e collezionista. Il nuovo proprietario fece della villa un autentico luogo di delizia ampliando la casa e il giardino, erigendo statue e fontane e aprendo nuovi viali fra siepi e pergolati. Durini godette della dimora solo per un solo decennio, fino al 1796, anno della sua morte e, dopo un periodo di abbandono, nel 1872 il palazzo fu acquistato da una famiglia d’industriali tedeschi, i Gessner, che fecero della sala da ballo nell’ala ovest una filanda, andata distrutta nel 1930. Nel secondo dopoguerra, la villa fu acquistata da Hermann Hartlaub di Monaco che la fece restaurare dall’ingegnere svizzero Vuillomenet, e nel parco vennero introdotte palme, glicini e nuovi arbusti come la profumatissima Olea fragrans. La villa, appartenuta poi alla famiglia Canepa, imprenditori tessili, è oggi parte di una proprietà russa che fa capo all’Heritage Collection.