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Il programma espositivo di Casa del Mantegna a Mantova riparte con la mostra Joseph Beuys. Il Tamburo dello Sciamano, omaggio a un artista che ha segnato la storia dell’arte contemporanea con la sua idea dell’arte ampliata, interpretata in chiave antropologica. 

Fino al 29 agosto la mostra celebra l’anniversario con opere, materiale documentario, video e iniziative che rendono omaggio al pensiero di Beuys sul ruolo dell’artista, l’impegno ambientale, il rapporto tra arte e scienza.

Joseph Beuys fu un grande protagonista della sperimentazione artistica concettuale del dopoguerra, notissimo in Europa e negli Usa dal 1974, ma ha lavorato ed esposto spesso anche in Italia, dove era molto legato a Fluxus, gruppo che intendeva ricreare il senso dell’arte in relazione alla vita, per poi essere sempre più attivo nel proporre temi ecologici. «

Nella mostra 100 esemplari di multipli e opere uniche, provenienti da collezioni private e pubbliche, dimostrano un uso strategico di un pensiero divenuto oggetto di svariate interpretazioni, mentre circa 150 documenti rari sono nel percorso della Casa del Mantegna, con i manifesti firmati dal maestro tedesco, le cartoline e le fotografie presentano in mostra il suo messaggio.

I multipli e i documenti sono accompagnati dai video realizzati tra il 1964 e il 1986, che testimoniano le azioni dove l’artista coinvolgeva il pubblico con discussioni su temi sociali, dando vita a un nuovo concetto di scultura.

La mostra offre l’opportunità di vedere una selezione di dodici filmati di “azioni” e discussioni dell’artista, collocati in quattro differenti postazioni lungo il percorso espositivo.

Di particolare interesse la ricostruzione dell’incidente dell’aereo Stuka J-87 avvenuto in Crimea nel febbraio 1943, che vide coinvolto l’artista, poi salvato da nomadi tartari.

Una parte integrante del progetto è la realizzazione di percorsi didattici, con l’immersione nella natura, organizzati dalla Cooperativa Alkémica sui temi dell’ambiente, dell’inquinamento e del rapporto tra uomo e natura.

Nel corso della mostra sarà piantata una giovane quercia nel giardino di Casa Mantegna a ricordo delle 7000 querce che l’artista piantò a partire dal 1982 a Kassel durante la Documenta 7.

Saranno organizzati anche incontri e confronti sulla concezione dell’arte beuysiana e del suo rapporto con società, scienza e cultura, oltre a un simposio, a cui interverranno studiosi e testimoni internazionali, con introduzione e presentazione del curatore Antonio d’Avossa.

Nei weekend sono possibili visite guidate per gruppi, previa prenotazione e nel rispetto delle norme di sicurezza.

Orari: Mercoledì e giovedì, 10.00-12.30 / 15.00-19.00 Venerdì e sabato, 10.00-12.30 / 15.00-22.00 Domenica, 10.00-19.00 Aperto anche il 15 agosto.