Giorgio Piccaia. Photo Luca Roncalli 2020

Parte del palinsesto di esposizioni varesine Immaginari: Arte e Scienza, la mostra di Giorgio Piccaia Omaggio a Fibonacci, che si terrà al Battistero di Velate dal 6 al 21 novembre, mette al centro del dibattito culturale l’essere in questo mondo, e sulle possibilità offerte dalla Scienza, che non sarebbe come lo è oggi, se nel 1200 Fibonacci non avesse cercato oltre i confini, convinto dell’utilità di sistemi numerici basati sullo zero, che allora non esistevano in Europa, ma erano già adottati in India e in Arabia.

La sequenza numerica di Fibonacci, e la sua forma in geometria della proporzione aurea, governa con estrema precisione il riferimento universale della bellezza, dell’armonia, della verità e alla base della perfezione che esiste in natura, e di ciò che si basa partire da essa, vi è un numero. La vita stessa è un numero.

“A distanza di nove secoli la fascinazione per i numeri regolati da proporzione aurea torna nell’arte di Giorgio Piccaia”, dice la curatrice Carla Tocchetti. “Attraverso forma, colore e segno, l’artista restituisce al suo pubblico il senso della ricerca del matematico pisano: il battito dell’universo, la rappresentazione d’infinito in Natura che rende trascendente anche l’umanità.”

L’esposizione, che si inaugura sabato 6 novembre alle ore 16 presso il Teatro Oratorio di Velate con interventi di Marta Rovera, docente Cfm, al flauto e del professor Sergio di Siero, direttore artistico di Somsart, è accompagnata da una brochure che ospita contributi di esperti in differenti discipline, dal critico d’arte Luca Beatrice, al filosofo Claudio Bonvecchio, all’ambasciatore Gianpaolo Cantini, al matematico universitario Daniele Cassani, al giornalista Francesco Cevasco, a Stefano Cordero di Montezemolo, esperto di economia, e Luca Maria Gambardella professore ordinario dell’USI per l’Innovazione.

Infatti i numeri di Fibonacci hanno influenzato ambiti diversi, legati alla scienza: oltre alla matematica altri legami sono evidenti con la fisica, la biologia, la cristallografia, l’economia, l’elettrotecnica e l’informatica e molti maestri della musica del Novecento, tra cui Stravinsky, Stockhausen, Nono, Bartok, Debussy, hanno fatto dei riferimenti diretti proprio alla sequenza di Fibonacci.

Proprio la musica sarà l’argomento di approfondimento in un evento speciale di conferenza e ascolto, a cura del Centro Formazione Musicale Cfm, domenica 21 novembre alle 18 nella sede di via don B. Parietti, 6 a Barasso, su Quando l’Arte incontra la Musica: Omaggio a Fibonacci con il Federico Melis al pianoforte e lo stesso Piccaia.

Giorgio Piccaia, ginevrino di origine ma di origini italiani, ha lavorato per mesi intorno al tema di Fibonacci.

Dopo una felice anticipazione alla prestigiosa manifestazione Wopart a Lugano 2019 e una seconda fortunata mostra svizzera a Chiasso, a Varese arriva la prima edizione italiana di Omaggio a Fibonacci, con nuovi elementi e nuovi supporti, dalla carta intelata al plexiglas.

Nell’apparente caos delle cifre di Piccaia emergono punte d’oro e petali bianchi, come numeri e segni nella tradizione indo-araba, verso un futuro da costruire, ma possono riportare anche indietro, alle origini dell’uomo, con piccoli tocchi di pennello o assenza di tocchi, a simboleggiare pieni e spazi, ma anche silenzi e risposte.

La mostra sarà aperta sabato e domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18, mentre durante la settimana è possibile accordarsi scrivendo a battisterodivelate@gmail.com