Una donna coraggiosa nella Spagna del Rinascimento…
Giovanna nacque a Toledo il 6 novembre 1479, terza erede dei sovrani di Spagna, Ferdinando e Isabella, aveva la carnagione e gli occhi chiari tipici dei parenti materni e un carattere molto riservato, conseguenza della rigidissima educazione religiosa imposta dalla madre.
Da piccola era spesso nervosa e malata, ma, intelligente e tenace, sfuggiva il più possibile alle funzioni religiose e metteva in discussione i doveri regali, subendo per questo le punizioni materne ma senza cambiare idea.
Studiò il latino e imparò a suonare il clavicordo e la chitarra, crescendo diventava una bella ragazza, ma i cortigiani la giudicavano eccessivamente timida e distaccata rispetto allo sfarzo e potere emanato dai genitori.
Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, artefici della fase conclusiva della Reconquista, progettarono il matrimonio dei cinque figli con vantaggiose alleanze matrimoniali, per espandere l’influenza politica spagnola su tutta l’Europa.
A Giovanna toccò Filippo detto il Bello, figlio dell’imperatore d’Asburgo, un paio d’anni più grande ed erede di gran parte dell’Europa, sulla quale Ferdinando e Isabella nutrivano forti aspettative. Un’intera flotta di 22.000 persone salpò nel 1496, affrontò un mese di navigazione travagliata e l’affondamento di 3 navi, prima di giungere nei Paesi Bassi, dove Giovanna, raffreddata e con il mal di mare, trovò solo la cognata ad attenderla, dato che Filippo non giudicava necessario lasciare i suoi impegni per accogliere una fidanzata per la quale non nutriva la minima curiosità.
Ma al primo incontro l’attrazione fra i due ragazzi fu immediata, al punto che consumarono il matrimonio dopo una veloce cerimonia religiosa, lasciando al giorno dopo quella ufficiale.
L’unione inizialmente fu molto felice, Giovanna era sinceramente innamorata del giovane e affascinante Filippo, che però presto tornò alla sua vita di sempre, basata sul tiro con l’arco, la caccia e il gioco delle carte.
Inoltre la corte fiamminga, anche se era più liberale di quella spagnola, tendeva a isolare la principessa straniera che diede libero sfogo a numerose scenate di gelosia per le infedeltà del marito.
La coppia ebbe sei figli, Carlo nato nel 1500, diventato poi l’imperatore Carlo V e re di Spagna, Ferdinando, e quattro figlie, tutte diventate regine.
Intanto la regina Isabella pretese che la figlia estendesse l’influenza della Spagna sui Paesi Bassi, ma l’emissario inviato in visita a Giovanna non ne ricavò niente di utile.
Rinchiusa e isolata da tutti, la ragazza rifiutò qualsiasi cibo, tranne pane e formaggio lasciati fuori dalla porta per non far entrare estranei, dormiva sul pavimento e rifiutava di cambiarsi i vestiti.
Una serie di circostanze misero Giovanna al centro della situazione politica, infatti morirono a poca distanza la sorella Isabella, prediletta della madre, e il fratello Giovanni, e da terza in linea di successione nel 1500 divenne l’erede al trono.
Giovanna e il marito lasciarono le Fiandre alla volta della Spagna, dove arrivarono nel 1502 e furono accolti gelidamente dai sovrani, ancora addolorati per la morte dei figli maggiori e infastiditi dalla sfacciataggine di Filippo, desideroso di prendere il potere prima possibile.
Anche in territorio iberico Filippo continuò ad avere altre relazioni e Giovanna decise non tacere, ma il padre Ferdinando insinuò che fosse una donna mentalmente instabile e quindi inadatta a salire al trono come regina.
Dopo essersi ammalato di morbillo, Filippo tornò nelle Fiandre nel dicembre 1502, lasciando in Spagna la moglie incinta che fu rinchiusa dalla madre nel castello della Mota, ufficialmente per proteggere la gravidanza, ma di fatto era prigioniera dei suoi stessi familiari.
Nell’aprile 1504 Giovanna riuscì finalmente a tornare nelle Fiandre, solo per scoprire che il marito aveva un’amante fissa, cosi decise di usare dei filtri d’amore per riconquistare il marito, su suggerimento delle sue cameriere.
Quando nel novembre 1504 morì la regina Isabella, Giovanna e il marito dovettero lasciare nuovamente le Fiandre e andare in Castiglia per assumere la reggenza, ma all’arrivo Filippo si accordò con il suocero estromettendo la moglie e legittima erede dalle decisioni di governo.
Gli accordi fra i due uomini poco dopo terminarono bruscamente, al punto che Ferdinando fu spinto a ritirarsi in Aragona.
Il 25 settembre 1506 Filippo improvvisamente morì e Giovanna, distrutta dal dolore, ordinò che il corpo del consorte fosse imbalsamato e, anche se era incinta per la sesta volta, rimase accanto al feretro nel lungo tragitto dalla Spagna alle Fiandre.
Desideroso di vendicarsi, Ferdinando fece dichiarare la figlia pazza e, appropriandosi della reggenza, la esiliò nel 1509 presso il castello di Tordesillas, dove nacque l’ultimogenita Catalina.
Quando nel 1516 Carla, il primogenito di Giovanna, salì al trono, riunendo in un unico impero mezza Europa, visitò la madre e la sorellina, allo scopo di sincerarsi della neutralità di Giovanna, e la lasciò nel castello, giudicando la sua decisione come la più conveniente per la pace nel regno.
Giovanna, abbandonata da tutti, morì il 13 aprile 1555, dopo quasi 46 anni di reclusione.