Un giorno ricco di magia e mistero…
Il solstizio d’inverno segna l’inizio della stagione più fredda dell’anno, cadendo tra il 21 e il 22 dicembre, quando il sole tocca il punto più basso dell’orizzonte rispetto alla linea del parallelo locale, poi inizierà a risalire.
Con il solstizio d’inverno ci si lascia alle spalle l’oscurità dell’anno passato e ci si prepara ad accogliere un nuovo anno ricco di prosperità.
Le feste pagane del solstizio d’inverno richiamavano soprattutto l’importanza della trasformazione e della rinascita e tra i simboli dell’evento troviamo il vischio, messaggero di vita e rigenerazione.
La più nota di queste feste è Yule, che fa parte della tradizione germanica e nel mondo celtico precristiana, era quella del solstizio d’inverno.
Infatti nel paganesimo e nel neopaganesimo, soprattutto in quello germanico, il solstizio rappresenta uno degli otto giorni solari, o sabbat, celebrato intorno al 21 dicembre nell’emisfero settentrionale e intorno al 21 giugno in quello meridionale.
La parola Yule deriva dal norreno Hjól, con riferimento al fatto che, nel solstizio d’inverno, la ruota dell’anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire.
Nei linguaggi scandinavi, il termine Jul ha entrambi i significati di Yule e di Natale, ed è usato per indicare altre festività di dicembre, oltre che nelle lingue finniche per indicare il Natale, sebbene queste lingue non siano di ceppo germanico.
Non si sa molto delle antiche celebrazioni di Yule, era un periodo di danze, riposo e festeggiamenti e poi fu trasformata nel Natale.
Si sa che il rituale tradizionale di Yule era una veglia celebrata dal tramonto all’alba successiva durante la notte più lunga dell’anno in corrispondenza con la notte del 21 dicembre, quella del solstizio d’inverno.
L’albero di Yule, parte della cerimonia di quella notte, divenne poi quello di Natale, che mantiene le sue foglie tutto l’anno, visto come un simbolo della persistenza della vita anche attraverso il freddo e l’oscurità dell’inverno.
I festeggiamenti di Yule rimangono nel culto neopagano della Wicca con la commemorazione della morte dell’Holly King, che simboleggia l’anno vecchio e il sole al declino, per mano del suo successore, Oak King, che è l’anno nuovo e il sole che inizia la sua ascesa.
In diverse zone d’Italia il solstizio d’inverno oggi è un’occasione di ritrovo, socializzazione, riflessione e meditazione per iniziare ad accogliere il nuovo anno.