Piero Chiara

“Mai giocare […] con gente che non si conosce o in bische clandestine. Quasi sempre c’e il baro”

(Piero Chiara, Il piatto piange)

Il 31 dicembre 1986 moriva a Varese Piero Chiara, lo scrittore del Lago Maggiore, raccontiamo per ricordarlo due dei casinò più noti dei luoghi in cui visse la sua vita, tra Lombardia, Piemonte e Svizzera…

Il primo di questi luoghi, situato a Intra, ha una storia strettamente collegata alle vicende della famiglia Branca e della loro abitazione, Villa Giulia.

La palazzina venne fatta costruire nel 1847 da Bernardino Branca, l’inventore del Fernet, poi suo figlio decise di dedicare la dimora alla moglie Giulia ed estese la proprietà verso il lago, ma una prima struttura di contenimento sprofondo nel 1879 trascinando con sé una grandiosa scalinata, i cui resti sono visibili nei periodi di secca sul fondo del lago.

In seguito, il Cavalier Branca affidò all’architetto Giuseppe Pirovano il progetto per il riordino della proprietà, con un imponente cancello d’ingresso e una darsena, al di sopra della quale, venne sistemato un terrazzo con pergolato e un giardino, modellato seguendo i dettami dello stile inglese, dove furono inserite anche grotte artificiali.

Ulteriori cambiamenti furono apportati con l’ampliamento, di circa dieci metri, della facciata verso il lago, decorati con loggiati e colonne a tutti i piani e una terrazza sovrastante a forma circolare. Nel 1904 Giulia, risposatasi con il conte Melzi d’Eril, introdusse nelle decorazioni interne elementi di stile Liberty e nel dicembre 1932 Villa Giulia fu acquistata dall’Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo allo scopo di dotare la citta di un Casino Municipale e di una più articolata Casa di ritrovo del forestiero.

Villa Giulia divenne cosi il Kursaal, ampliato nel 1955 con la creazione di due saloni, uno accessibile dal giardino e l’altro posto a livello del piano nobile, da dedicare a conferenze, mostre e concerti.

Nel 1959 anche la darsena venne trasformata al fine di ricavare dei locali, con l’eliminazione delle grotte artificiali.

Poi nel 1987 la Regione Piemonte dispose il trasferimento della proprietà al Comune di Verbania, che oggi è la sede del Centro ricerca Arte Attuale, ospita regolarmente mostre ed esposizioni.

Il Kursaal tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni 2000 fu anche una famosa e apprezzata discoteca all’aperto nel periodo estivo.

Il secondo casinò è quello di Locarno, situato a pochi passi dal Lago Maggiore, fra l’imbarcadero e la famosa Piazza Grande, dove si celebra l’emozione per il gioco, in un ambiente curato.

Per rendere l’offerta ancora più unica sono stati introdotti diversi Jackpots, oltre a vari eventi molto seguiti e graditi dalla sua clientela.

Il Casinò di Locarno rappresenta una nota struttura di svago per tutta la regione, che si estende dal nord del Ticino, il Sopraceneri, fino al basso Piemonte, oltre i confini italiani, tra cui le province di Verbania, Vercelli e Novara, comprendendo Stresa, tutto il Piemonte e la sponda varesina del Lago Maggiore.

L’impegno economico per il sostegno dell’economia regionale è garantito con la Fondazione Turismo Lago Maggiore e la Fondazione Cultura nel Locarnese, che si occupano di finanziare attività turistiche e culturali sul territorio, le quali percepiscono i fondi dalla casa da gioco.

Sono luoghi che hanno fatto parte della letteratura di Chiara, ad esempio in Il piatto piange, con il Camola e i suoi amici che giocano i loro risparmi tra Piemonte e Svizzera, oppure nella storia dell’ambiguo protagonista del racconto L’uovo al cianuro, che perde tutto al tavolo da gioco e lavora come fotografo in un paesino lacustre.