arrosticini

Un grande weekend tra gusto e divertimento a Clivio, in provincia di Varese, dal 29 al 31 luglio presso l’Area Festa Ivantus, con il 4° Festival degli Arrosticini, un evento itinerante completamente dedicato alla specialità abruzzese per definizione, fra eccellenze del territorio ed abbinamenti inaspettati.

La festa si terrà venerdì dalle 18 a mezzanotte circa, mentre sabato e domenica già dalle 11, con orario continuato a pranzo e a cena.

L’ingresso è gratuito e non sarà necessaria la prenotazione telefonica data l’elevata disponibilità di tavoli e coperti.

Nell’arco della giornata il pubblico potrà gustare specialità enogastronomiche ed usufruire del servizio bar e ristorazione, godersi musica dal vivo o rilassarsi nell’area relax con tavoli.

Il borgo di Clivio è attraversato dall’omonimo torrente, che scorre su un terreno di natura geologica molto vario, con un decorso dove affiorano rocce ammonitiche presenti fin oltre il confine, nel Mendrisiotto.

Il territorio su cui sorge Clivio con ogni probabilitá appartenne, durante l’epoca romana, al municipio di Como, ma è soltanto in un documento dell’859, riguardante Sant’Ambrogio, che il nome del borgo  apparva per la prima volta.

Appartenente alla pieve e al feudo di Arcisate, Clivio, come il resto della pieve, passò sotto la giurisdizione di Milano e fra il 1112 e il 1120 governò la diocesi ambrosiana Giordano da Clivio.

Nei secoli successivi al periodo medioevale, Clivio visse la  storia del Varesotto, passando attraverso i governi prima spagnolo e poi austriaco, con l’intermezzo, a cavallo del XVIII secolo, della dominazione napoleonica.

In particolare, durante questo periodo, fu un centro importante per il controllo delle merci in transito per la Svizzera.

La rilevanza religiosa del comune è attestata, verso la fine del XIII secolo, dalla presenza di cinque chiese, come documentato dal Liber notitiae sanctorum Mediolani scritto dal cronista Goffredo da Bussero, dedicate rispettivamente a San Pietro (in Canonica), Santa Maria della Rosa, San Michele e San Carpoforo.

Un’altra chiesa del borgo è quella dedicata a San Materno in  stile romanico, con affreschi databili al 1545, situata nella strada che dalla provinciale porta alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo.