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La pista di Kyalami,  a 1500 metri di altitudine e a 24 Km a Nord di Johannesburg nella regione del Transvaal, è il luogo dove si sono disputate 20 delle 23 edizioni del Gran premio del Sudafrica, dal 1967 al 1993.

Noto per essere un circuito veloce, lungo 4.104 m, metteva in grande risalto le doti motoristiche della vettura e la guida del pilota, infatti Kyalami, in swahili, significa “La mia casa”.

La pista era caratterizzata da un rettilineo iniziale alla fine del quale c’era la curva Crowthorne seguita da una sequenza di curve veloci che terminavano con la ClubHouse, poi proseguiva con le impegnative Esses e si arrivava al tornante Leeukep, seguito dalla velocissima mezza curva The Kink che riportava sul rettilineo iniziale.

La prima edizione del Gran Premio,  nel 1967, aprì il mondiale di Formula 1 a Capodanno, con le qualifiche il 31 dicembre 1966 e rischiò di vincere il rhodesiano John Love, ma un guaio imprevisto consegnò la vittoria al messicano Pedro Rodriguez.

Nel 1968 ci fu a Kyalami l’ultima vittoria di Jim Clark, che morì poco dopo ad Hockhenheim in una gara di Formula 2, e nel 1970 ci fu l’ultima di Jack Brabham e nel 1971 vide la prima vittoria di Mario Andretti, con la Ferrari.

La pista nel 1973 fu lo sfondo del dramma di Peter Revson che, per il cedimento della sospensione sinistra della sua Shadow, impatta il guard rail a circa 220km/h all’esterno della curva Barbecue, morendo sul colpo.

Nel 1977 il circuito vide la fine di Tom Pryce, centrato al volto dall’estintore di un commissario in pieno rettilineo, dove si dimostrò l’approssimazione dei commissari di pista.

A Kyalami nel 1979 debuttò, con doppietta, la Ferrari 312 T4, con  primo Gilles Villeneuve e secondo Jody Scheckter.

Il 1982 fu  l’anno della protesta dei piloti, contrari alla nuova super licenza della FISA venuta a crearsi nell’inverno del 1981.

I piloti si chiusero nel Sunnyside Park Hotel di Johannesburg, dove cominciarono lo sciopero in un salone dell’albergo, bloccando l’ingresso con il pianoforte della sala e passandovi la notte.

De Angelis suonò il pianoforte e anche Gilles Villeneuve si unì alla perfomance musicale e, se Mass e Fabi abbandonarono subito lo sciopero, gli altri piloti rimasero ad occupare e a dormire nel salone del Sunnyside Park Hotel, dove Didier Pironi aveva il compito di trattare con Balestre.

Alla fine il Gran Premio del Sud Africa si corse, con la pole position realizzata da René Arnoux su Renault e la gara venne  vinta dal compagno di squadra Alain Prost.

Nel 1984 Ayrton Senna con la Tolemn-Hart segnò i suoi primi punti mondiali con un sesto posto.

In seguito, per motivazioni legate all’apartheid, dal 1986 il tracciato fu abbandonato  nei primi anni Novanta, dopo che la situazione politica del paese fu stabilizzata, il Gran Premio del Sudafrica ritornò in calendario nel 1992 e nel 1993.

Il tracciato però non era più lo stesso dato che, a causa della crisi economica, legate alle  tensioni politiche precedenti,  gli organizzatori, per ricavare fondi, decisero di vendere i terreni sui quali sorgeva il rettilineo box ed il circuito fu ricostruito sui terreni sottostanti.

Il nuovo tracciato, molto più lento e leggermente più lungo dell’originale aveva perso tutte le sue caratteristiche e, se la vecchia pista girava in senso orario, quella nuova segue una rotta antioraria.

Il pilota che ha vinto di più a Kyalami fu  Niki Lauda nel 1976, 1977 e 1984, mentre Nigel Mansell ce la fece due volte, l’ultima sul vecchio tracciato, nel 1986, la prima sul nuovo nel 1992 e Alain Prost si aggiudicò l’ultima edizione nel 1993.

La Ferrari è la scuderia che ha vinto più gare a Kyalami, con quattro trionfi.