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Il Castello di Gradara, nelle Marche, si accende con le atmosfere natalizie tra  decori e luci, iniziative per grandi e piccini, mercatini di piccolo artigianato e musica.

Nell’atmosfera unica del  borgo addobbato a festa ci saranno giochi, animazioni e musica, castagne e vin brulè, ottimi pranzi e romantiche cenette, mostre, laboratori artigianali, favole per bambini e ragazzi, caldarroste e vin brulè, concerti e cori natalizi e animazioni per bambini.

Gli esercenti del centro storico propongono tante idee regalo e i ristoranti gustosi menù della tradizione natalizia, il tutto per trascorrere un piacevole pomeriggio, grazie alle collaborazione con gli operatori e le associazioni di Gradara.

Il borgo di Gradara nel periodo natalizio si caratterizzerà ancora di più come luogo d’incontro soprattutto per famiglie e ragazzi, dove passeggiare, riscoprire il piacere di comunicare con gli altri e trovare piacevoli iniziative.

Castello di Natale è organizzato dalla Pro Loco di Gradara con il patrocinio del Comune di Gradara e con la collaborazione di Gradara Innova e delle associazioni locali, si svolgerà da 3 dicembre fino al 6 gennaio 2023 quando, dalle 15 alle 19, si concluderà l’iniziativa con la rappresentazione dell’arrivo dei re magi, tra  figuranti e animazioni.

Citata per la prima volta in una fonte documentaria del 1032, Gradara fu sotto la giurisdizione di Pesaro dal 1182 e nella prima metà del Duecento venne  infeudata alla famiglia De Griffo, poi dalla seconda metà del XIII secolo fino al 1463 appartenne alla famiglia Malatesta, che completò la rocca iniziata dai De Griffo.

In questo periodo il castello fu teatro di un noto episodio storico, che sconfina nella leggenda e che ispirò nei secoli poeti, scrittori e musicisti, come Dante, Petrarca, Boccaccio e D’Annunzio, la romantica storia d’amore tra Francesca da Polenta, moglie di Giovanni Malatesta, e il fratello di quest’ultimo, Paolo Malatesta, conclusasi con la scoperta del tradimento da parte del legittimo consorte e l’uccisione dei due amanti.

Nel 1463 il feudo passò agli Sforza, che lo tennero fino al 1512, per poi cederlo ai Della Rovere, dal 1923 al 1983 la splendida rocca è stata proprietà della famiglia Zanvettori-Natale, che l’ha donata allo stato italiano.

Le case medievali nel centro storico sono racchiuse in un grande  recinto, inserito nell’ampio complesso difensivo del castello, è interrotto da torri quadrate e coronato da merlature e una seconda recinzione difendeva la rocca, trasformata nel Quattrocento per volere di Alessandro Sforza e restaurata nel 1920 ad opera dell’ingegnere Umberto Zanvettorii nfatti ancora oggi è possibile ammirare il bel portico del cortile, la graziosa loggetta rinascimentale, che custodisce mobili e arredi cinquecenteschi, nonché la stupenda cappella, con una pala realizzata dal ceramista Andrea della Robbia.

Di grande interesse artistico sono la chiesa di San Giovanni Battista, con un pregevole crocifisso ligneo del Quattrocento, e la chiesa del Santissimo Sacramento, che custodisce le spoglie mortali di San Clemente e si fregia di un’Ultima cena risalente al 1595.