A Cambiano, in provincia di Torino, presso la Chiesa dello Spirito Santo, dal 17 dicembre torna lo storico Presepio Meccanico, con l’inaugurazione alle 18 del 17 e la chiusura prevista per il 15 gennaio 2023.
Il Presepio Meccanico di Cambiano, nella versione attuale arricchita e migliorata, è nato a metà degli anni Novanta, tuttavia la sua storia risale agli anni Trenta del secolo scorso, con un nucleo di volontari e appassionati che iniziarono a costruire e a realizzare le prime statuine e i meccanismi.
La continuità nella realizzazione è legata agli ultimi 24 anni, con una sede definita, la Chiesa dello Spirito Santo, e un gruppo di volontari costituiti nell’Associazione Amici del Presepio di Cambiano con il patrocinio del Comune di Cambiano e la collaborazione della Parrocchia Santi Vincenzo e Anastasio.
L’iniziativa impegna i volontari per molti mesi e il risultato è una rappresentazione artistica, oltre che religiosa, della Natività dalle notevoli dimensioni e ricchezza di elementi, infatti il presepio copre una superficie di 72 mq con circa 50 personaggi in movimento e una decina di personaggi statici.
Il presepe si potrà vedere fino al 9 gennaio nei giorni feriali dalle 16 alle 19 e nei festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 e la sera della vigilia di Natale, sabato 24 dicembre, la Chiesa dello Spirito Santo aprirà anche dalle 23 al 1,30 ed è prevista un’apertura straordinaria domenica 15 gennaio con l’orario dei giorni festivi.
Il più antico documento in cui si registra il nome di Cambiano” è un atto di vendita del febbraio del 959, ma il rinvenimento sul territorio di reperti archeologici rende ipotizzabile la presenza di un insediamento già in epoca romana ed il nome del paese è di origine celtica
Cambiano è ricordata anche in due carte dell’anno 1034 in cui l’abate del monastero benedettino di Nonantola cedette dei possedimenti in Piemonte dai conti di Biandrate, di origine longobarda, fedeli all’imperatore, che divennero così signori del Chierese e lo rimasero per due secoli.
Nel 1064 nel prato di San Vincenzo presso il torrente Tepice, Pietro di Savoia, primogenito della marchesa Adelaide, assistito dalla madre, dal Vescovo Cuniberto di Torino e dai Giudici del Sacro Palazzo, circondato dai suoi Vassalli, tenne un parlamento per deliberare di alcune questioni.
Per tutto il Medioevo Cambiano fu legato alle sorti di Chieri, al punto che vene bruciato da Federico Barbarossa insieme ad essa e nel 1155 i Cambianesi collaborarono nel ricostruire Chieri.
Da allora il rapporto con la vicina fu sempre privilegiato, infatti nel 1253 risulta che Cambiano fosse retto da un podestà e da consoli ed era alle dipendenze di Chieri, ma non soggetto ad essa.
Tra il 1500 e il 1600 Cambiano finì sotto il dominio dei Savoia e Carlo Emanuele I lo assegnò al conte Scoto.
Nell’epoca delle guerre di successione venne saccheggiata dalle armate francesi e spagnole, come testimonia anche un documento ritrovato nell’archivio comunale, durante le lotte tra la reggente Cristina di Francia, la famosa Madama Real, e i duchi Maurizio e Tommaso di Savoia, sostenuti dalla Spagna.
Al conte Scoto succedettero i Borgarelli, poi il marchese Tuninetti Conte di Pertengo e per ultimo il marchese Cesare Ferrero poi Cambiano, entrato a far parte del Regno Sabaudo e poi del Regno d’Italia, si dedicò all’attività agricola e ai commerci.