62aafe162cdcb.r d.731 317 5167

Una sfida unica quanto difficoltosa quella della Dakar 2023 che , per il quarto anno consecutivo, attraversa la penisola arabica da ovest a est, con partenza il 31 dicembre dalla zona ovest dell’Arabia e l’arrivo previsto per il 15 gennaio a Dammam, con il più grande porto sul Golfo Persico.

Nell’edizione numero 45 del rally più famoso al mondo, oltre mille tra piloti e navigatori dei 365 equipaggi sono chiamati ad affrontare un percorso da ovest verso est della penisola arabica di oltre 8.500 km tra dune sabbiose, deserti isolati e aspre pietraie in 15 giorni e 14 stage.

La Dakar è una competizione che percorre ampie distanze in un arco temporale che va dai 12 ai 15 giorni ed è aperta a tutti i veicoli a motore, dalle auto alle moto passando per i quad e i camion.

Il suo nome deriva dalla capitale del Senegal in quanto le prime edizioni (partivano da Parigi per giungere a Dakar.

Durante gli anni, ci furono diversi cambiamenti di percorso fino al 2008, ultima edizione in Africa e momento in cui per motivi politici il rally dovette lasciare il Continente Nero per trasferirsi in Sud America scrivendo parte della sua storia in Argentina, Cile, Perù e Bolivia.

Nell’edizione del 2020 ha avuto inizio il terzo capitolo della Dakar, ora  in Arabia Saudita e, insieme al Rally di Monte-Carlo, è uno dei due eventi iconici che, ogni anno, aprono la stagione sportiva nelle prime settimane di gennaio.

Gli equipaggi sono chiamati a percorrere 8.549 chilometri di cui 4.706 utili ai fini della classifica e non mancherà il bivacco itinerante che offrirà ristoro agli equipaggi e spazio per la messa a punto dei mezzi grazie all’intervento serale/notturno dei meccanici.

Per poter gareggiare in questa competizione sono richieste varie qualità, dal sapersi arrangiare e avere qualche conoscenza meccanica all’essere pronti ad affrontare due settimane di gara con orari sballati e un fortissimo stress, mentre piloti e navigatori sono chiamati a sapersi destreggiare in deserti  dove non ci sono punti di riferimento e in luoghi dove si trovano per la prima volta dato che non sono previste ricognizioni.

Il navigatore deve essere abile nel leggere il road-book con tutti i simboli che poco prima dello start gli viene consegnato e farsi aiutare dal Gps e il pilota deve riuscire a interpretare la consistenza della sabbia e le dune per non restare bloccati.

Non possono mancare alcuni piloti simbolo della Dakar, come Stephane Peterhansel, detto anche Mr Dakar, che ha vinto ben 14 edizioni, sei in moto e otto in auto, il qatariota Nasser Al-Attiyah e lo spagnolo campione di rally Carlos Sainz e tra i team protagonisti sono confermati Toyota e Audi.