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Uno dei simboli del rugby moderno…

Il Sei Nazioni è il torneo più antico del rugby, con una storia avvolta nella leggenda.

Tutto cominciò nel 1883, quando le squadre di Inghilterra, Galles, Irlanda e Scozia si sfidavano annualmente nella Home Championship, in una serie di incontri detti Test match, la prima edizione fu vinta dall’Inghilterra.

Da quella data e per oltre un secolo la competizione non vide né regolamentazioni né un calendario, dato che si trattava di un evento spontaneo all’insegna dei buoni rapporti fra persone sportive, tanto da arrivare addirittura a saltare alcuni incontri o ad attribuire vittorie ex-equo, senza uno schema preciso.

Nell‘inverno del 1910 la Francia entrò ufficialmente a far parte del torneo, che divenne il Cinque Nazioni, e novant’anni dopo anche l’Italia debuttò per la prima volta, scontrandosi con la squadra vincitrice dell’ultimo torneo, cioè la Scozia, così l’evento prese definitivamente il nome ufficiale di Torneo delle Sei Nazioni.

La spontaneità è davvero la parola chiave della storia del Torneo delle 6 Nazioni, che nel 1973, quando era ancora il Cinque Nazioni, si concluse con due vittorie e due sconfitte per tutte le squadre partecipanti, che furono tutte vincitrici.

Un fatto clamoroso nella storia della competizione, il cui epilogo fu l’assegnazione della vittoria ex – equo a tutte le squadre, non prevedendo alcun criterio discriminante.

Un anno prima il torneo non era arrivato nemmeno al termine, perché Galles e Scozia si erano rifiutate di giocare a Dublino, nel periodo del Bloody Sunday di Derry, in Irlanda del Nord, quando parte dell’esercito di paracadutisti britannici aprì il fuoco contro una folla di manifestanti per i diritti civili, colpendone 26.

Nel 2001 un’epidemia di afta epizootica, una malattia contagiosa che colpisce principalmente bovini e suini, bloccò per l’intera stagione il torneo delle Sei Nazioni, al punto che molte partite vennero rimandate e recuperate mesi dopo.

Il 2007 fu un anno importante per la storia del Sei Nazioni, nello storico stadio del Croke Park a Dublino, dove il tornei di calcio e rugby, entrambi di origini inglesi, era stata vietata dopo il massacro di Croke Park del 21 novembre 1920.

Riammessa nel gioco, l‘Inghilterra subì dall’Irlanda il più grande passivo della storia del torneo, 43-13.

Inoltre, nell’ultima giornata del torneo, quattro squadre ebbero matematicamente la possibilità di aggiudicarsi la vittoria, che venne aggiudicata dalla Francia, in  una sfida che accese gli animi degli spettatori.

Il 24 Febbraio 2007, l’Italia batté la Scozia in trasferta con lo strepitoso punteggio di 37-17, con le prime tre mete segnate nei primi sette minuti.

Otto anni dopo e venti partite, con diciotto sconfitte e un pareggio,, l’Italia vinse la prima partita in trasferta nella storia del 6 Nazioni, la quarta in totale e al Murrayfield di Edimburgo fu festa grande, per la squadra e per i seimila fedelissimi tifosi.

Fu un’annata fortunata per la nazionale, che riuscì a battere anche il Galles allo stadio Flaminio e Sergio Parisse venne  eletto Man of the match.