La stilista più eccentrica del primo Novecento…
Elsa Luisa Maria Schiaparelli nacque a Roma, a Palazzo Corsini, il 10 settembre 1890 in una famiglia di intellettuali piemontesi, dove la madre, Giuseppa Maria de Dominicis, era di origini napoletane mentre il padre, Celestino fu il primo bibliotecario dell’Accademia dei Lince, una delle istituzioni scientifiche più antiche d’Europa, suo zio Giovanni fu un famoso astronomo e suo cugino Ernesto era un noto egittologo e senatore.
La giovane Elsa studiò filosofia e sognava di diventare una poetessa ma la famiglia la mandò in un convento Svizzero, poi a Londra, durante una conferenza della Società Teosofica, conobbe Wilhel de Wendt, un conte appassionato di filosofia.
Elsa sposò il conte nel 1914 e si trasferirono a New York dove nacque Maria Luisa Yvonne Radha detta “Gogo” nel 1920 e dove la giovane conobbe personalità come Marcel Duchamp e Man Ray.
Il matrimonio finì con il divorzio nel 1922, a causa dei tradimenti del marito, ed Elsa rimase da sola con Gogo.
Tornata in Europa e stabilitasi a Parigi la contessa conobbe il noto stilista Paul Poiret durante una passeggiata, e in poco tempo divenne una sua allieva.
I primi lavori di Elsa come disegnatrice di modelli non ebbero molto successo, dato che le aziende con le quali lavorava non volevano avere a che fare con una debuttante, ma decise che non si sarebbe arresa e nel 1927 aprì il suo atelier al 4 di Rue de la Paix a Parigi.
Le sue creazioni furono incredibili, come il maglione completamente nero e con un grande fiocco bianco trompe-l’oeil, oltre ai temi dei suoi capi come i cuori trafitti, i tatuaggi tipici dei marinai, i pullover ai raggi X, che ripercorrevano le ossa del corpo; il cappello matto in maglia, che poteva assumere qualsiasi tipo di forma e i suoi primi abiti da sera.
La popolarità di Elsa crebbe a dismisura tanto che il 13 agosto del 1934 il Time la mise in copertina, ed era la prima stilista donna, descrivendola come “più folle e originale della maggior parte delle sue contemporanee”.
L’arte ebbe da subito un ruolo fondamentale nell’atto creativo per la Schiaparelli e infatti, dal 1935 iniziò le collaborazioni con Christian Bérard, Léonor Fini, Jean Cocteau, Salvador Dalí, Alberto Giacometti, Mere Oppenheim e Pablo Picasso.
Le sue presentazioni non erano delle sfilate, ma spettacoli a tutti gli effetti con al centro il tema della maschera e del gioco.
Elsa fu anche la prima stilista a ideare collezioni a tema come Papillon del 1937, Cirque del 1938 e Pagana della Fall del 1938, ispirata ai dipinti del Botticelli.
La seconda guerra mondiale spinse la Schiaparelli a trasferirsi negli Stati Uniti, dove viveva la figlia Gogo, continuando però a mantenere aperto il suo atelier parigino, ora al numero 21 di Palace Vendôme.
Il grande successo di Christian Dior e del suo New Look e la fine della Seconda guerra mondiale segnarono le fine dell’incredibile carriera di Elsa Schiaparelli.
Nonostante Hubert de Givenchy avesse iniziato a lavorare nel suo atelier, la fama del brand si affievolì a causa della lontananza di Elsa, che aveva deciso di passare la sua vita tra ala Tunisia e Parigi sempre più lontana dalla moda.
Elsa Schiaparelli morì il 13 novembre 1973, a 83 anni, lasciando un’eredità che ha ispirato nomi come Yves Saint Laurent, John Galliano, Alexander McQueen, Miuccia Prada e Rei Kawakubo.