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Il re del cielo notturno del mese di aprile è indubbiamente Mercurio, questo è infatti il momento  migliore dell’anno per osservare il pianeta.

Mercurio è il pianeta del Sistema Solare più vicino al Sole e il più piccolo,  di dimensione inferiore alla metà di quella terrestre, e ha una forza di gravità insufficiente a trattenere i gas e, quindi, a creare una propria atmosfera.

Il suo aspetto risulta caratterizzato da una moltitudine di crateri e le fotografie della sua superficie ricordano quelle della Luna.

Se il nome di Mercurio deriva da quello dell’omonima divinità romana e il suo simbolo astronomico consiste di una rappresentazione stilizzata del caduceo, nelle culture dell’Estremo Oriente il pianeta è rappresentato come l’astro dell’acqua.

La prima sonda a sorvolare il pianeta fu la Mariner 10, nel 1974-1975 e, con tre sorvoli, riuscì a mappare circa il 40% di Mercurio, rivelando la presenza di un campo magnetico e di una debole atmosfera, originata da particelle portate dall’attività solare che  da gas esalati dalla superficie.

Nel 2004 è stata lanciata da Cape Canaveral la missione Messenger, che aveva come scopo  lo studio della composizione chimica e della storia geologica di Mercurio ed è stata la prima sonda ad orbitare attorno ad un pianeta interno del Sistema Solare.

La migliore visibilità di Mercurio verrà  raggiunta in particolare l’11 e 12 aprile, come indica l’Unione Astrofili Italiani quando il pianeta più interno del Sistema Solare tramonterà 1 ora e 46 minuti dopo il Sole.

Ma a dare spettacolo nel corso del mese sara anche la Luna, con tre congiunzioni molto scenografiche dal 21 al 23 aprile e la sera del 21, al crepuscolo, un falce di Luna crescente si troverà accanto a Mercurio, mentre nei due giorni seguenti il satellite si affiancherà sia al pianeta Venere che alla costellazione del Toro, con la stella Aldebaran e gli ammassi stellari delle Pleiadi e delle Iadi.

Un buon soggetto per gli astrofotografi sarà l’ingresso di Venere nell’ammasso delle Pleiadi, che si verificherà il 10 aprile, mentre Giove sarà inosservabile, a causa della congiunzione dell’11 aprile con il Sole, e Saturno tornerà visibile al mattino presto, prima dell’alba.

Nelle prime ore dopo il tramonto si potranno ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi precedenti, come Orione, il Toro, i Gemelli e l’Auriga, ma, nel cielo orientale, si cominciano a scorgere gli astri che saranno protagonisti della stagione estiva, come Vega, che è l’astro più luminoso insieme ad Arturo e alla costellazione del Bootes, con la sua forma ad aquilone.