palio di feltre 2023

Nel weekend del 4-5 e 6 agosto torna il Palio di Feltre,  un’occasione unica per vivere l’atmosfera di una delle tradizioni più antiche e apprezzate della città veneta.

Il Palio di Feltre da sempre è una sfida tra i quattro quartieri della città per conquistare il Palio, un drappo dipinto a mano che rappresenta il simbolo della vittoria.

E’ il noto disegnatore Francesco Tullio Altan l’artista che ha ideato il drappo del Palio 2023, l’ambito premio per chi si aggiudicherà la vittoria alla fine delle quattro gare che vedranno la sfida tra Castello, Duomo, Port’Oria e Santo Stefano.

La manifestazione inizierà con le cene dei quartieri venerdì 4 agosto e, dalle 15 del 5 agosto, ci saranno  le bancarelle a caratterizzazione medievale , la musica e l’intrattenimento per grandi e piccini e la sfilata per le vie del centro storico.

Alla sera è previsto l’avvio delle gare che si concludono domenica con la prefazione del vincitore.

La storia del Palio comincia dopo gli estenuanti conflitti legati alla signoria dei Da Carrara, a cui Feltre si era legata nel 1363, che la portarono ad essere conquistata dal duca di Milano Giangaleazzo Visconti.

In memoria della data in cui Feltre era entrata a far parte dei domini del duca, il 7 dicembre 1388, la comunità aveva deciso che ogni anno in quel giorno l’intera città avrebbe dovuto festeggiare l’evento con una solenne funzione in cattedrale o nella Chiesa di Ognissanti e con la corsa con i cavalli di un palio, con come premio per il vincitore 15 ducati d’oro.

Nel 1402, alla morte improvvisa di Giangaleazzo, si riaprirono i conflitti in Veneto dato che i Da Carrara rivendicavano il possesso di Feltre e di altre città del territorio.

La vedova di Giangaleazzo e il figlio risposero offrendo Feltre e altre città a Venezia in cambio di denaro, ma la Serenissima ottenne spontaneamente la dedizione prima di Vicenza e poi di altre città venete , tra cui Feltre, il 15 giugno 1404.

L’atto ufficiale di donazione di Feltre a Venezia avvenne, come narra lo storico feltrino Antonio Cambruzzi, in piazza davanti  a tutti gli ordini della città quando Vittore Muffoni, a nome della cittadinanza, la consegnò a Bartolomeo Nani, ribadendo che l’atto avveniva per volontà unanime di tutti i feltrini e che Venezia si sarebbe impegnata a rispettare tutti i cittadini nei loro gradi, onori e prerogative, accettando gli statuti di Feltre.

Il Nani promise in nome della Repubblica di rispettare gli accordi e ricevette dalle mani di Muffoni le chiavi della città ed il bastone bianco, come segno del dominio.

Sebbene l’atto di donazione riguardasse tutta Feltre, in realtà restava sotto il controllo dei Visconti il castello, che fu però ceduto il 20 giugno.

Per perpetrare la memoria della donazione, con un pubblico decreto si fissò che negli anni successivi, il 15 agosto, si svolgesse una processione di tutti gli ordini della città e si corresse un palio con come premio per il vincitore di 15 ducati d’oro.

Il Palio che si tiene a Feltre dal 1979 ogni prima domenica di agosto ha lo scopo di ricordare proprio questi avvenimenti.