Presso il Forte di Bard, nel cuore della Valle d’Aosta,  è da non perdere la mostra Gian Paolo Barbieri Oltre, una grande retrospettiva realizzata in collaborazione con la Fondazione Gian Paolo Barbieri di Milano, curata da Emmanuele Randazzo, Giulia Manca e Catia Zucchetti, aperta fino al 3 marzo 2024 nelle sale delle Cantine.

Vi sono esposte 112 fotografie, di cui ben 88 inedite che spaziano dagli anni ’60 agli anni 2000, frutto di un’approfondita ricerca condotta all’interno dell’archivio analogico dell’artista, patrimonio storico culturale, custodito dalla Fondazione Gian Paolo Barbieri.

Nato in un periodo storico chiave per la moda italiana, Gian Paolo Barbieri è stato uno dei massimi esponenti che ha contribuito alla definizione di prêt-à-porter italiano e di fotografia di moda, ha esplorato i mari del sud, viaggiando tra le Seychelles, il Madagascar e la Polinesia e ha fermato il tempo con un gioco di interpretazioni con i personaggi stessi che osserva, per un viaggio attraverso la vita del fotografo con attenzione ai dettagli, a quell’immaginario più recondito che va oltre l’immagine, oltre la moda, oltre la natura.

Gian Paolo Barbieri nacque  nel 1935 in via Mazzini, nel centro di Milano, in una famiglia di grossisti di tessuti e proprio nel grande magazzino del padre  ebbe  le prime competenze necessarie per formarsi come fotografo di moda.

Mosse subito i primi passi nell’ambito teatrale come attore e scenografo, prima di trasferirsi a Parigi nel 1960, dove divenne  assistente del celebre fotografo di Harper’s Bazaar, Tom Kublin.

Nel 1962 aprì il suo primo studio a Milano, dove cominciò a lavorare nella moda scattando semplici campionari e pubblicando servizi fotografici su Novità, la rivista che in seguito, nel 1965, divenne  Vogue Italia, oltre che su riviste internazionali come Vogue America, Vogue Italia, Vogue Paris, Vanity Fair e GQ.

Le campagne commerciali di Barbieri furono fondamentali per la moda dei brand più famosi, Walter Albini, Gianni Versace, Valentino, Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Saint Laurent e Vivienne Westwood.

Gli anni Novanta videro Barbieri compiere diversi viaggi alla scoperta della cultura senza limiti, uniti alla curiosità per paesi lontani e gruppi etnici, per la natura e per gli oggetti più disparati secondo le sue ispirazioni.

Classificato nel 1968 dalla rivista Stern come uno dei quattordici migliori fotografi di moda al mondo, il grande fotografo ricevette premio ad honorem Lucie Award 2018 per il Miglior Fotografo di Moda Internazionale.

Le sue opere sono state esposte presso Palazzo Reale di Milano, MAMM di Mosca, Erarta Museum of Contemporary Art di San Pietroburgo e Shanghai Museum, per menzionarne solo alcuni, oltre a far parte delle collezioni private del Victoria & Albert Museum, della National Portrait Gallery di Londra, del Kunstforum di Vienna, del Musée du Quai Branly di Parigi.

Più recentemente il lavoro di Barbieri è stata acquisita da una delle più importanti collezioni di fotografia di moda, la Nicola Erni Collection e da una delle collezioni di arte contemporanea più grandi al mondo, la Pinault Collection.