DECLINAZIONI CONTEMPORANEE

Il MAO (Museo d’Arte Orientale) di Torino sta portando avanti un programma ambizioso di residenze d’artista e commissioni site-specific, sotto la direzione di Davide Quadrio.

Questo programma, iniziato nel 2022, si propone di utilizzare l’arte contemporanea come veicolo per favorire la creazione di nuove interpretazioni e narrazioni plurali, oltre che come motore di valorizzazione del ricco patrimonio museale del MAO.

Inaugurazione aperta al pubblico sabato 4 novembre ore 15.00

L’obiettivo di questo dialogo virtuoso è quello di generare connessioni inaspettate e stimolare riflessioni più ampie sulla cultura orientale e contemporanea.

In occasione di Artissima 2023, una delle principali fiere d’arte contemporanea in Italia, il MAO ha il piacere di presentare al pubblico quattro nuove prestigiose commissioni che sono il risultato tangibile di questo progetto pluriennale.

Queste commissioni rappresentano un’importante tappa nel percorso di evoluzione del museo, poiché consentono ai visitatori di immergersi in opere d’arte create da talentuosi artisti contemporanei che lavorano in residenza presso il MAO.

Una delle commissioni di spicco è “Il Rituale del Serpente” di Marzia Migliora, un’artista con una vasta gamma di competenze artistiche, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno.

Durante la sua residenza, Marzia Migliora ha trascorso mesi immersa nelle opere d’arte custodite nei depositi del museo, assimilando oggetti, stilemi e immagini dalla collezione museale.

Questi elementi sono stati trasformati in un composito alfabeto utilizzato per creare “Il Rituale del Serpente”.

Il titolo dell’opera si riferisce all’omonimo libro dello storico dell’arte tedesco Aby Warburg, che descrive i cerimoniali degli indiani Pueblo osservati durante un viaggio nel sud-ovest degli Stati Uniti alla fine del XIX secolo.

Marzia Migliora ha applicato il metodo warburghiano, un innovativo strumento di connessione tra la storia dell’arte e altre discipline storico-scientifiche, per selezionare e analizzare le opere delle collezioni del MAO.

L’opera risultante è costituita da arazzi intitolati “Il Rituale del Serpente” e impegna parzialmente lo scalone monumentale d’ingresso del museo. Questi arazzi hanno origine da un grande rotolo di carta disegnato dall’artista con una tecnica mista di collage, frottage e disegno.

L’opera su carta dal titolo Paradossi dell’abbondanza #54, Il Rituale del serpente sarà esposta in anteprima nella mostra Green Snake: women-centred ecologies a cura di Kathryn Weir e Xue Tan (19 dicembre 2023 – 1 aprile 2024) al Tai Kwun Contemporary, Hong Kong, in dialogo con la prima installazione tessile al MAO a novembre 2023.

Il disegno è stato realizzato partendo da alcuni oggetti rituali e sculture della collezione del MAO, che attualmente non sono esposti nel percorso di visita del museo.

In questo grande disegno, soggetti di diverse nature, epoche e culture si intrecciano e interferiscono tra loro, creando una narrazione per immagini in cui ogni elemento convive in un ambiente parossistico e astorico.

Inoltre, Marzia Migliora ha collaborato con Giovanni Bonotto (A Collection) per trasformare il disegno originale in cinque arazzi. Questi arazzi rappresentano una sorta di tessitura del tempo e della storia e sono esposti davanti agli occhi dei visitatori come una sorta di sudario di una realtà antropica contemporanea e sofferente.

Affronta il tema della produzione tessile e le conseguenze sociali di questo processo, gettando un ponte simbolico tra le collezioni del Museo d’Arte Orientale di Torino e il tempo contemporaneo.

L’opera su carta intitolata “Paradossi dell’abbondanza #54, Il Rituale del serpente” sarà esposta in anteprima nella mostra “Green Snake: women-centred ecologies” a cura di Kathryn Weir e Xue Tan al Tai Kwun Contemporary, Hong Kong. Questo dimostra il riconoscimento e l’importanza di questa opera a livello internazionale.

Oltre a “Il Rituale del Serpente”, il MAO presenta anche altre tre commissioni altrettanto affascinanti. “Flying Kodama” di Kengo Kuma è una nuova installazione situata all’ingresso del museo.

Questa sfera di 120 cm di diametro è composta da tessere di frassino massello chiaro che si incastrano tra loro, creando un contrasto tra la leggerezza del legno e la solidità della volta storica del museo.

“Kodama” è un termine giapponese che significa “spirito dell’albero” o “spirito della foresta”, e l’installazione è il risultato di una ricerca plastico/strutturale che Kuma ha sviluppato nel corso degli anni.

La sfera, grazie a strisce LED invisibili che la illuminano dall’interno, crea un gioco di luci e penombre, dando vita a uno spazio misterioso e onirico che richiama la cultura giapponese e la filosofia zen.

Questa installazione rappresenta un’interpretazione contemporanea del concetto di “vuoto” presente nella cultura orientale, un elemento fondamentale che amplifica il significato della sfera di Kuma.

Un aspetto degno di nota di “Flying Kodama” è la collaborazione tra il museo e il laboratorio D3Wood di Lecco, con il supporto economico e tecnologico dell’azienda SCM Group, fornitrice delle macchine per la realizzazione dell’opera.

La collaborazione scientifica del Professor Marco Imperadori, docente al Politecnico di Milano e Responsabile scientifico di Arte Sella Architettura, ha contribuito a rendere questa installazione possibile.

La terza commissione, “Le son de la pierre” di LEE Mingwei, è un’installazione che utilizza un disco di ceramica, una pietra e un supporto di granito come metafore dell’inerzia umana e del potenziale di cambiamento.

L’opera rappresenta l’atto di rompere il disco e successivamente ripararlo usando la tecnica giapponese del Kintsugi. Questa azione funziona sia come gesto fisico che come metafora, sottolineando il potere trasformativo dell’imperfezione e della resilienza.

LEE Mingwei è noto per le sue installazioni site-specific che coinvolgono il pubblico in azioni che possono avere un impatto emotivo profondo, e “Le son de la pierre” non fa eccezione.

La quarta e ultima commissione, “Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli, galline e asini in gran quantità” di Francesco Simeti, è un progetto di wallpaper realizzato per la zona di accoglienza del museo.

Quest’opera è stata realizzata in collaborazione con l’associazione Giglio Onlus, un’organizzazione benefica che offre ospitalità gratuita alle famiglie con bambini ricoverati in ospedale.

“Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli, galline e asini in gran quantità” rappresenta un mondo fantastico popolato da animali e fiori stilizzati che accoglie i visitatori e li introduce all’esperienza del museo.

L’opera di Simeti, insieme alla collaborazione con Giglio Onlus, dimostra come il MAO sia impegnato non solo nell’arte e nella cultura orientale, ma anche nel contribuire a scopi benefici all’interno della comunità.

Questa commissione rappresenta una connessione tangibile tra il museo e la città di Torino, un’opportunità di condividere l’arte con un pubblico diversificato e di sostenere un’organizzazione che svolge un ruolo fondamentale nella vita delle famiglie colpite da situazioni difficili.

In conclusione, queste quattro commissioni presentate dal MAO in occasione di Artissima 2023 rappresentano un esempio eccellente di come il museo stia esplorando nuovi modi di coinvolgere il pubblico, di connettersi con il tessuto sociale e culturale di Torino, e di promuovere un dialogo dinamico tra arte contemporanea e cultura orientale.

Questi progetti offrono un’esperienza coinvolgente ai visitatori, inducendoli a riflettere e a esplorare il mondo dell’arte e della cultura in maniera innovativa e significativa.

Il MAO si conferma così come una istituzione museale all’avanguardia che sfrutta l’arte contemporanea per creare connessioni inaspettate e promuovere un dialogo interculturale e multidisciplinare.

Articolo di R.C.