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Dolcissimi, ripieni di crema pasticcera, i bignè sono da sempre il simbolo dell’arte della cucina francese, ma non tutti sanno che anche l’Italia ebbe un ruolo nella loro creazione…

Infatti la storia dei bignè racconta  che vennero realizzati per la prima volta a Firenze nel XVI secolo da un cuoco di nome Penterelli, al servizio della sofisticata ed aristocratica Caterina de’ Medici,che  furono poi migliorati dal cuoco successivo,  il leggendario Popelini.

L’idea della pasta prese poi slancio, fu importata in Francia, dopo che Caterina divenne regina, e fu lì che vennero inventati i piccoli e deliziosi pasticcini farciti, detti bignè.

Già all’inizio i bignè erano di forma rotondeggiante, poi  cotti per pochi minuti ad altissime temperature, in modo che divenissero cavi e spumosi, che li rendeva perfetti per accogliere le farce più disparate.

Tra le farciture più utilizzate per fare i bignè ci sono la classica crema pasticcera, la crema chantilly, la crema al cioccolato, la crema zabaione, che restano tra le più amate in Francia.

Fu proprio nelle corti francesi che nacquero una serie di torte che impiegavano i bignè in modo scenografico e barocco,  ancora oggi note,  come la piramide di dolcetti ricoperti da caramello chiamata croquembouche, il Paris Brest, Saint-Honoré e i deliziosi profiteroles.

La cosa interessante della pasta choux per bignè è che è versatile come poche, dato che  si presta molto bene anche per produzioni salate, infatti sono spesso riempiti con mousse di formaggio spalmabile, verdure, tonno o prosciutto cotto, per creare degli stuzzichini finger food e aperitivi di grande eleganza e gusto.

Così la pasta bignè è un classico non solo della pasticceria italiana ma anche di quella francese perché versatile, gustosa e costituita da ingredienti semplici, composta da acqua o latte, burro di qualità, farina, uova fresche.

Il termine choux tradotto in italiano significa cavolo, dato che la forma dei bignè ricorda quella dei cavoletti di Bruxelles e fu ideato nel XIX secolo dal pasticcere creativo di Jean Avice il quale introdusse  le farciture di crema pasticcera o crema chantilly, presentandoli guarniti di caramello o ricoperti da una cascata di cioccolato fondente.