Il re che fu testimone della nascita di Gesù….
Erode il Grande nacque intorno al 73 a.C. primogenito dell’idumeo Antipatro e l’araba Cipro, nata a Petra, capitale dei Nabatei.
L’Idumea, una regione compresa tra il regno di Giuda e il deserto del Negev, era stata conquistata dagli ebrei ed i suoi abitanti convertiti a forza all’ebraismo ai tempi del re asmoneo Giovanni Ircano cinquanta anni prima.
Il padre di Erode, un nobile idumeo, era consigliere del re Ircano II della dinastia degli asmonei, giunto al trono nel 67 a.C. alla morte della madre Alessandra.
Il fratello minore Aristobulo aveva iniziato una guerra civile per impadronirsi del trono, riuscendo a scacciare Ircano da Gerusalemme e questi aveva chiesto aiuto agli arabi nabatei e a Pompeo Magno.
Nel 63 a.C. Pompeo liberò Gerusalemme, restituì il trono a Ircano e inviò a Roma Aristobulo e i suoi figli e Antipatro divenne amico di Cesare, che lo nominò epitropo della Giudea, che riconosceva all’idumeo una autorità derivante dai romani.
In seguito nel 47 a.C. Antipatro nominò Erode governatore della Galilea e Fasael, suo fratello, governatore di Gerusalemme.
Erode fu deciso nel combattere i predoni e mise a morte Ezechia e la sua banda ma il sinedrio, dominato dai conservatori, non gradì di essere stato scavalcato e mise sotto accusa il giovane.
Alla fine Sesto Cesare, il governatore romano della Siria, difese Erode lo nominò governatore della Celesiria e della Samaria.
Nel 44 a.C. Cesare venne ucciso e Cassio Longino, uno dei congiurati, andò in Siria per raccogliere truppe e soldi per la guerra civile e così Antipatro ed Erode si schierarono con Cassio.
Erode ebbe a disposizione una flotta ed un esercito, ma nel 43 a.C. Antipatro venne ucciso da Malico, esponente dell’opposizione conservatrice antiromana.
Nell’autunno del 42 a.C. Antonio ed Ottaviano sconfissero Bruto e Cassio, che si suicidarono ed Erode andò ad Efeso dal vincitore ed ottenne la sua amicizia, oltre al titolo di tetrarca, che fu dato anche a Fasael.
Nel 40 Antigono, il figlio di Aristobulo, fratello minore di Ircano, si alleò con i Parti che invasero la Palestina e tolsero il trono ad Ircano, mentre Fasael venne ucciso quando cercava di trattare con i Parti.
Erode fuggì nella rocca di Masada e, affidata la difesa al fratello Giuseppe, si diresse verso Petra, ma il re dei nabatei Malco non lo volle ricevere.
Così il giovane si recò in Egitto da Cleopatra, poi a Rodi, Brindisi e infine a Roma da Antonio.
Alla fine del 40 a.C. Antonio convinse il senato romano a nominare Erode re di Giuda, come alleato ed amico del popolo romano.
Nella primavera del 39 a.C. Erode sbarcò a Tolemaide sulla costa della alta Galilea. Riunì un esercito, liberò il fratello Giuseppe a Masada ed iniziò la lotta contro Antigono e, nel febbraio del 37 a.C, cominciò l’assedio di Gerusalemme e dopo cinque mesi, con l’ausilio delle truppe romane di Sosio, entrò in città.
I romani presero Antigono, che fu fatto uccidere da Antonio, così Erode aveva il suo regno.
Ai contadini senza terra Erode diede in affitto vaste porzioni delle sue terre con l’obbligo di coltivarle, bonificò terreni, fece canalizzazioni per l’irrigazione e aiutò la costituzione di aziende agricole modello.
La politica di Erode ebbe grande successo e Ottaviano diede ad Erode altre regioni fuori del suo regno, espropriando l’aristocrazia che aveva appoggiato Antigono.
Erode in seguito prese in affitto da Cleopatra delle coltivazioni di balsamina, utilizzata per la preparazione di unguenti, incensi, cosmetici, sfruttò i giacimenti di asfalto del Mar Morto.
Nel 12 a.C il sovrano prese in affitto da Augusto le miniere di rame di Cipro.
Inoltre Erode costruì i palazzi e i castelli di Gerusalemme, di Gerico, di Sepphoris in Galilea, di Bethrampta in Perea, di Ascalona, l’Herodion, la fortezza di Ircania, oltre a rendere più sicura la fortezza di Masada, fondò le città di Antipatride, oggi Ras el’ain, e di Fasaelide, oggi Chirbet fas’il e costruì centri sportivi, teatri, acquedotti, strade, porti.
Antonio venne sconfitto da Ottaviano ad Azio il 2 settembre del 31 a.C ed Erode diede aiuto al governatore della Siria impegnato nel reprimere una sommossa di seguaci di Antonio, poi si recò a Rodi per incontrare Ottaviano e mettersi al suo servizio, così ottenne la conferma del suo regno egli venne affidata la Samaria, le città di Ippo e Gadara, e alcune città costiere.
Erode in seguito promosse spettacoli ginnici e ludi circensi e, a partire dal 28 a.C. introdusse dei giochi quinquennali.
Gli ebrei della Ionia poco dopo chiesero ai romani di essere esentati dal servizio militare, di poter considerare a tutti gli effetti festivo il sabato, così Erode nel 14 a.C. intervenne presso Agrippa e riuscì ad ottenere quanto questi chiedevano.
Nel 6 a.C. il re procedette contro i farisei che avevano vaticinato che, con la nascita del Messia, il regno di Erode sarebbe giunto alla fine.
Dopo che alcuni giovani, spinti dai farisei, abbatterono l’aquila che Erode aveva posto all’entrata del tempio di Gerusalemme Erode li fece arrestare e condannare ma alla fine di marzo del 4 a. C, dopo una lunga malattia morì.