Il Pont Neuf è uno dei monumenti storici di Parigi, che a dispetto del nome, in italiano: Ponte Nuovo, vide la prima pietra della sua costruzione posata nel 1578, che lo rende di fatto uno dei monumenti più antichi della città di Parigi.
La costruzione prende il nome Neuf non per motivi cronologici, dato l’anno di costruzione, bensì dall’architettura della struttura, dalla sua forma e tecnica di costruzione usata in quel tempo, che fu molto innovativa, da questo il Ponte Nuovo.
Il ponte fu realizzato in un’epoca in cui Parigi era ricca d’innovazione e cultura, e si stava trasformando in una delle città più belle d’Europa, infatti furono i sovrani Enrico III ed Enrico IV che iniziarono e portarono a termine questo grandioso ponte, posto in una posizione strategica.
Il Pont Neuf attraversa la Senna passando sopra l’isolotto più noto della Francia, l’Île de la Cité, ed è abbastanza emozionante attraversare questo ponte, perché si può vedere due grandi punti di riferimento di Parigi, il poderoso fiume che taglia in due la città e l’isola più bella di sempre.
Si può attraversare la Senna passando sopra questo ponte a piedi grazie ai marciapiedi in entrambi le direzioni, ammirando da un lato una parte dell’isola nella punta estrema nord, dove c’è il monumento della Statua Equestre di Enrico IV, e da qui proseguire a piedi verso la punta nord dell’isolotto dove ci sono molti giovani sotto il grande albero che segna la fine del tragitto, molto suggestivo.
Da sinistra verso il versante destro ci si trova in Rue de la Monnaie, ricco di locali e negozi alla moda, che merita sicuramente una sbirciata.
Grazie alla bellezza delle sue proporzioni, delle statue e della particolare conformazione divisa in due parti e complessivamente lunga 232 metri di lunghezza, il ponte è stato dichiarato Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Inoltre il Pont Neuf è stato più volte utilizzato dagli artisti come location per installazioni, nel 1963 l’artista Nonda vi espose un immenso cavallo di Troia in acciaio e legno all’interno del quale visse per diversi mesi, nel 1984 lo stilista giapponese Kenzo lo ricoprì interamente di fiori e nel 1985 Christo, scultore ambientalista, lo avvolse completamente nella carta.