L’atleta che entrò nella leggenda delle Olimpiadi in una notte di fine estate a Roma….
Abebe Bikila nacque il 7 agosto 1932 a Jato, villaggio vicino alla città di Mendida, in Etiopia, nello stesso giorno in cui a Los Angeles si stava correndo la maratona olimpica.
Figlio di un pastore, Abebe era un’agente di polizia, nonché guardia del corpo personale dell’imperatore Haile Selassie; che decise di intraprendere ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, per sostenere la famiglia.
Il giovane etiope entrò nella storia dello sport da quando ai Giochi Olimpici di Roma del 1960 vinse correndo scalzo la gara della maratona.
Era il 10 settembre ed Abebe divenne parte della nazionale olimpica etiope in sostituzione di Wami Biratu, infortunatosi poco prima della partenza durante una partita di calcio, inoltre le scarpe fornite dallo sponsor tecnico non erano molto comode, così due ore prima della gara decise di correre scalzo.
Abebe aveva iniziato con l’atletica agonistica quattro anni prima, allenato dallo svedese Onni Niskanen e il percorso della maratona di Roma superava la consuetudine che voleva la partenza ed il traguardo all’interno dello stadio olimpico.
Poco prima della gara erano pochissimi quelli che annoveravano Bikila tra i nomi favoriti, nonostante l’etiope avesse fatto un tempo notevole nei giorni precedenti.
Con indosso la maglia verde numero 11, Abebe tenne d’occhio il concorrente numero 26, il marocchino Rhadi Ben Abdesselam, che partiva con il 185.
Bikila rimase tra i gruppi di testa e non trovando l’avversario, pensava che questi sia più avanti, ma alla fine fu l’etiope il vincitore.
Dopo la gara, quando gli fu chiesto il motivo della sua decisione di correre scalzo, Adebe disse che “Volevo che il mondo sapesse che il mio paese, l’Etiopia, ha sempre vinto con determinazione ed eroismo”.
Quattro anni dopo, Bikila si presentò alla XVIII Olimpiade (Tokyo 1964) in condizioni non buone, dato che solo sei settimane prima aveva subito un’operazione chirurgica all’appendice e il tempo dedicato agli allenamenti si era ridotto.
Nonostante questa circostanza sfavorevole Abebe vinse ancora una volta la medaglia d’oro, oltre a stabilire il miglior tempo mondiale sulla distanza.
Nella storia dell’atletica. Bikila resta il primo atleta di sempre ad aver vinto la maratona olimpica due volte di seguito.
Ai Giochi Olimpici del 1968, che si tennero a Città del Messico, il giovane etiope dovette sopportare diversi handicap, dovuti all’altitudine e agli infortuni, così si ritirò dalla gara prima di raggiungere il traguardo.
Nella sua carriera Abebe corse quindici maratone, vincendone dodici, con due ritiri e un quinto posto a Boston, nel maggio 1963.
Il grande atleta nel 1969 fu vittima di un incidente automobilistico nei pressi di Addis Abeba, dove rimase paralizzato, ma non perse il coraggio di continuare a gareggiare, facendosi notare nel tiro con l’arco, nel ping pong, perfino in una gara di corsa di slitte in Norvegia.
Abebe Bikila morì a causa di un’emorragia cerebrale a soli quarantuno anni, il 25 ottobre 1973 e lo stadio nazionale di Addis Abeba è dedicato alla sua memoria.