Fino al 18 maggio il Dr Fake Cabinet di Torino propone la personale di Silvia Levenson All You Can Hit a cura di Margaret Sgarra, con lo scopo di creare un parallelismo tra l’idea di luogo di ristoro e le azioni violente verbali e fisiche che si consumano ogni giorno nelle cucine di casa.
Il progetto espositivo, realizzato specificatamente per lo spazio di DR Fake Cabinet, è un’indagine sugli intrecci che si possono generare intorno a concetti come l’amore e la violenza, l’apparenza e la realtà, la protezione e la difesa.
Lame, piatti e altri utensili vitrei sono parte di un’ipotesi rappresentativa di una cucina di casa, capace di suggerire, in chi si muove al suo interno, sensazioni che riprendono un immaginario romantico, come dimostra l’uso ricorrente del colore rosa.
Ma, andando oltre l’apparente atmosfera soave insita nell’ambiente evocato, si nota il dolore che esprime ogni oggetto esposto con i messaggi riportati al di sopra di ognuno e i significati connessi all’utilizzo degli stessi.
La cucina, in questa chiave di lettura, è il mondo in cui si mette in scena la violenza giustificata da una distorta idea di amore, in cui domina il controllo e il possesso dell’altra persona.
Silvia Levenson, nata a Buenos Aires nel 1957, ha al centro del suo lavoro il vetro, attraverso cui dà forma a complesse installazioni che indagano le criticità della condizione femminile in rapporto alla famiglia e alla contemporaneità.
Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private di musei di tutto il mondo, come Houston Fine Art Museum e il Museo del Castello Sforzesco di Milano e tra le mostre personali recenti ci sono 2024 – So much love and compassion, Alexander Tutsek Foundation, Monaco, Germania; Workout per la distruzione del patriarcato, performance e video con Natalia Saurin, Palazzo Reale, Milano; Mi sento un pò strana, Escola Massana, Barcellona, Spagna; 2022 – Ni una menos, con N. Saurin, Palazzo Nobiliare, Cesano Maderno (MI)
Margaret Sgarra, curatrice di arte contemporanea e storica dell’arte specializzata in Fiber Art e installazioni site-specific, ha come tematiche chiave all’interno della sua ricerca l’identità, il femminismo, corporeità e la sfera emotiva e ha conseguito il Diploma di I livello in Didattica dell’arte (Accademia Albertina di Belle Arti di Torino), successivamente ha perfezionato i suoi studi con una Laurea Magistrale in Storia dell’arte (Università degli Studi di Torino) e una Laurea Magistrale in Arti visive (Università di Bologna).
Tra le ultime mostre curate ci sono Alone. L’inafferrabile fascino della solitudine presso l’HUB della Creatività della Città di Torino, 2023, Abuse presso Cavallerizza Reale, Torino, 2023 e Dentro i miei vuoti, F’Art – Spazio Arti visive contemporanee, L’Aquila, 2024.